Il regista Paul Trillo utilizza Sora, l’innovativo strumento di OpenAI per la creazione di video da testo, per realizzare il video musicale di “The Hardest Part” di Washed Out. Un’anteprima del futuro della produzione video?

Nel contesto sempre più dinamico dell’industria musicale e delle nuove tecnologie, il videoclip di “The Hardest Part” di Washed Out (Ernest Weatherly Greene Jr) rappresenta un tassello interessante e probabilmente offre un’anteprima di ciò che sarà. Diretto da Paul Trillo, per questo video è stato utilizzato Sora, l’avanzato modello di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI, per generare scenari visivi realistici da semplici descrizioni testuali. Sora, che non è ancora disponibile pubblicamente, ha suscitato ampie discussioni e preoccupazioni nel mondo del cinema e oltre, per le sue capacità.

Il videoclip, lungo quattro minuti, è il risultato di 55 clip generate da input di testo processati attraverso Sora e unite con Adobe Premiere Pro; il montaggio avrebbe richiesto solo “ritocchi minimi”, dimostrando così l’impressionante capacità di questa tecnologia di creare contenuti quasi autonomamente. Il video presenta giovani personaggi e ambientazioni generati completamente dall’AI, offrendo una visione unica e moderna che sfida le convenzioni tradizionali del video musicale.

Nonostante alcune anomalie nel movimento, nelle angolazioni e nelle forme corporee, che sollevano interrogativi su se siano intenzionali o meri errori di Sora, il risultato finale sorprende per la coerenza estetica, inaugurando una nuova era nella produzione di contenuti visivi, dove la macchina e l’artista collaborano a stretto contatto per realizzare visioni artistiche precedentemente impensabili.

Paul Trillo, non nuovo a progetti innovativi, ha condiviso che l’idea di girare un video di questo genere lo ha affascinato per oltre un decennio. L’ispirazione gli è venuta da un precedente lavoro in 3D per “The Great Divide” dei The Shins. Nel videoclip di “The Hardest Part”, l’uso di una telecamera virtuale che si muove in modo innovativo rispetto alla traccia audio di Washed Out, offre un’esperienza visiva coinvolgente e dinamica.

Con il lancio di Sora all’inizio del 2024, OpenAI ha definito nuovi standard per la creazione di video da descrizioni testuali, superando i limiti dei modelli precedenti che producevano clip più brevi e meno accurate. I progressi di Sora non si fermano ai videoclip: i primi cortometraggi, alcuni dei quali creati interamente con questo modello e altri migliorati in post-produzione, stanno dimostrato le potenzialità di questa tecnologia. Questa e le altre innovazioni introdotte con l’IA, segnano una svolta per i creatori di contenuti, registi e professionisti del settore, offrendo nuove strade per esplorare la creatività e rafforzando il ruolo dell’intelligenza artificiale come strumento nell’arte visiva moderna.

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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.

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