Xiaomi Italia è multata di 3,2 milioni di euro per aver reso difficile la riparazione degli smartphone in garanzia.

In una causa intentata contro Xiaomi Italia, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha sanzionato l’azienda per 3,2 milioni di euro per aver “impedito ai consumatori di esercitare il diritto alla garanzia sui prodotti elettronici”.

Secondo l’agenzia, le indagini hanno rilevato che l’azienda cinese spesso rifiuta di riparare i prodotti coperti dalla garanzia legale quando presentano “difetti secondari”.

Ovvero, se l’utente ha un problema alla batteria o al display, Xiaomi Italia rifiuta la garanzia perché ha riscontrato un graffio o altro segno di utilizzo.

Ad esempio, se lo smartphone ha un graffio sullo schermo largo più di cinque centesimi di millimetro o lungo cinque millimetri, non potrà far scattare la garanzia.

Inoltre, quando c’era un difetto cronico nel prodotto, Xiaomi ha preferito effettuare diverse riparazioni piuttosto che sostituire completamente l’unità.

Come se non bastasse, quando Xiaomi ha negato la garanzia e il consumatore ha scelto di non pagare la riparazione, ha comunque addebitato un costo per la verifica dell’integrità del prodotto.

Xiaomi ha bisogno di verificare l’eventuale difetto di conformità senza alcun costo di verifica o addirittura di invio del prodotto in assistenza – afferma l’AGCM in una nota.

Xiaomi per ora non ha commentato la questione. In ogni caso, vale la pena ricordare che il produttore sta lavorando anche ad un programma di autoriparazione.

Nel corso dei prossimi giorni o settimane vedremo se ci saranno ulteriori dettagli, quindi restate sintonizzati sui nostri canali ed appena avremo nuove informazioni in merito o altre notizie provenienti dal mondo della tecnologia posteremo un nuovo articolo per tenervi aggiornati come sempre.

Cosa ne pensate di queste pratiche utilizzate da Xiaomi Italia? Raccontacelo nei commenti.

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