Questa mattina presto gli operai della Foxconn, la più grande fabbrica di iPhone, si sono opposti alla sicurezza. La situazione appare complessa e tesa. Come sappiamo la Cina ha messo in atto regole molto restrittive per fermare la diffusione del COVID nella regione. Nelle ultime settimane, Foxconn ha impedito agli operai delle catene di montaggio di lasciare i dintorni della fabbrica, ma i lavoratori hanno iniziato a fuggire dal campus in cui si trova la fabbrica.

Apple ha ammesso che la mancanza di lavoratori avrebbe portato a un ritardo nelle consegne e ad una possibile carenza di modelli di iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max nel periodo dello shopping natalizio, quando l’azienda è solita registrare una forte domanda dei suoi dispositivi più popolari. All’inizio del mese Foxconn ha offerto dei bonus ai lavoratori che si sono licenziati tra il 10 ottobre e il 5 novembre, ma che hanno deciso di tornare.

D’altra parte, come abbiamo già riportato, Apple sta cercando da tempo di spostare la produzione di iPhone fuori dalla Cina. Tra i possibili punti di approdo per la produzione di iPhone figurano India, Vietnam e Messico. Il governo cinese, probabilmente proprio per il timore di ciò, avrebbe chiesto ai suoi veterani militari e ai membri del partito comunista di trovare reclute per lavorare nella fabbrica. Foxconn è uno dei maggiori contribuenti cinesi ed è anche uno dei maggiori datori di lavoro del Paese.

Bloomberg riporta che oltre 100 lavoratori della Foxconn sono stati visti spingere oltre le guardie, che erano in numero inferiore. Diversi video sono stati pubblicati sui social media, uno dei quali mostrava i lavoratori che spingevano oltre le barricate.

Un testimone ha detto che la lotta riguardava i salari non pagati e il timore che la fabbrica fosse al centro di un’epidemia infettiva. Pare che diversi lavoratori siano rimasti feriti nell’impianto.

Jennifer Zeng, che dichiara di avere conoscenze sulla Cina e sul partito comunista cinese, include in un tweet un video dei disordini e afferma che i dipendenti della Foxconn si lamentano di non essere stati separati dai lavoratori più anziani che potrebbero essere positivi al COVID; inoltre un altro motivo di scontento è che i contratti che gli sono stati chiesti di firmare sarebbero diversi da quelli che la Foxconn aveva inizialmente mostrato loro. 

Scrive anche che la Foxconn ha convinto 100.000 persone a firmare con la promessa di stipendi elevati ma data la situazione complessa che si sta vivendo a Zhengzhou, è possibile che l’azienda abbia fatto un passo indietro sulle promesse di salari alti.

Foxconn sforna il 70% degli iPhone prodotti da Apple ogni anno. Né Apple né Foxconn hanno per ora rilasciato dei commenti.

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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.