Sony ha annunciato l’acquisizione di uno sviluppatore di giochi per dispositivi mobili e ha inaugurato la divisione PlayStation Studios Mobile. In un post, il boss di PlayStation Studios Hermen Hulst ha accolto lo sviluppatore tedesco Savage Game Studios, oltre a spiegare l’espansione dell’azienda nel settore mobile.
Nonostante Savage Game Studios sia uno studio relativamente nuovo, nato nel 2020, è stato fondato da veterani del settore come Michail Katkoff (Rovio, Zynga), Nadjim Adjir (Wargaming, Rovio) e Michael McManus (Wargaming, Insomniac).
Temendo forse per la reazione dei fan che stavano aspettando l’annuncio di un altro studio incentrato sullo sviluppo di giochi per console, Hulst ha cercato di placare in anticipo gli animi dei giocatori dando alcune spiegazioni e rassicurazioni.
Ha infatti specificato “Proprio come abbiamo precedentemente rivelato il nostro impegno nel portare titoli selezionati su PC, i nostri sforzi oltre la console non diminuiranno il nostro impegno nei confronti della community PlayStation, né la nostra passione per la creazione di incredibili esperienze di narrazione” e “La nostra divisione di gioco mobile si aggiunge, offrendo nuovi modi a più persone di godersi i nostri contenuti e raggiungere un pubblico che non conosce PlayStation o i nostri giochi“.
Savage Game Studios farà parte della divisione PlayStation Studios Mobile di nuova creazione, che opererà indipendentemente dallo sviluppo di giochi per console e si concentrerà su esperienze innovative basate sulla proprietà intellettuale di PlayStation esistente e nuova.
Secondo Hulst, lo studio sta già lavorando a un nuovo gioco d’azione, sul quale non viene rivelato molto, ma garantisce che sarà emozionante.
L’anno scorso, Sony ha assunto Nicola Sebastiani, responsabile dei contenuti di Apple Arcade, come vicepresidente della divisione mobile di PlayStation Studios.
Vedremo quali altri sviluppi e sorprese vi saranno nelle prossime settimane o mesi. Noi, come sempre, non mancheremo di condividere notizie e curiosità del mondo tech.
