La Commissione Europea ha autorizzato la commercializzazione del vaccino Imvanex come protezione contro il vaiolo delle scimmie (Monkeypox).

Con 1700 casi in un giorno confermati nel mondo, su un totale di oltre 16.000 nel mondo, il vaiolo delle scimmie è già considerato un’emergenza sanitaria globale. Ma oltre ai crescenti avvertimenti per contenere la trasmissione della malattia, gli sforzi ora includono anche un vaccino, approvato oggi lunedì 25 luglio dall’Unione Europea.

Si tratta del vaccino Imvanex, del laboratorio danese Bavarian Nordic, che è autorizzato nel territorio dal 2013, e ora la Commissione Europea ha approvato che venga esteso contro la diffusione del vaiolo delle scimmie. Finora, questo è l’unico farmaco autorizzato ad agire nella prevenzione della malattia.

L’approvazione è il risultato del via libera dato venerdì scorso dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA). Vale la pena notare che la maggior parte dei casi registrati finora sono in Europa.

In una dichiarazione, il laboratorio afferma che “l’approvazione del vaccino contro il vaiolo delle scimmie è un esempio della buona collaborazione tra la Bavarian Nordic e le autorità di regolamentazione europee, un’estensione dell’uso che di solito richiede dai sei ai nove mesi”.

Questa autorizzazione consente al vaccino di essere utilizzato in tutti i paesi del blocco economico, nonché in Islanda, Liechtenstein e Norvegia. Questo stesso vaccino è commercializzato anche negli Stati Uniti con il nome di Jynneos, dove dal 2019 è anche autorizzato ad agire contro il vaiolo delle scimmie.

Cosa consiglia l’OMS?

Di fronte a questo scenario allarmante, l’OMS raccomanda che i paesi con un numero elevato di pazienti infetti, adottino misure che si concentrino su gruppi specifici per interrompere la trasmissione. Durante una conferenza stampa di sabato, il direttore generale dell’organizzazione ha sottolineato che “questo è un focolaio che si concentra tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, in particolare quelli con più partner sessuali”.

Sebbene sia stata caratterizzata da lesioni sulla pelle, la malattia virale porta con sé anche una serie di sintomi e segni che dovrebbero essere presi in considerazione dalle persone e dai funzionari della sanità pubblica, tra cui mal di testa (cefalea), febbre, dolori muscolari, linfonodomegalia, brividi ed estrema stanchezza.

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