xAI, l’azienda di intelligenza artificiale di Elon Musk, ha reso open-source il codice base di Grok AI, sfidando OpenAI. Ma il codice di addestramento non è incluso, limitando le possibilità di apprendimento del modello.

xAI, l’azienda guidata da Elon Musk, ha fatto un passo audace verso l’innovazione nell’intelligenza artificiale condividendo pubblicamente il codice base del suo modello AI, Grok, di fatto sfidando apertamente OpenAI e i suoi modelli linguistici di grande scala (LLM), come ChatGPT, che hanno dominato il panorama dell’intelligenza artificiale negli ultimi tempi. Sebbene Grok AI vanti un’impressionante capacità di 314 miliardi di parametri, il rilascio è stato fatto senza includere il codice di addestramento, limitando così la possibilità di insegnare al modello nuove competenze.

Questa decisione rende il rilascio di Grok AI meno completo di quanto potrebbe sembrare a prima vista; nonostante ciò, rappresenta un progresso verso l’apertura nel campo dell’intelligenza artificiale. Grok si pone come un modello versatile, adatto a svariati usi quali la ricerca conversazionale, la generazione di testo e la traduzione automatica, promettendo chatbot più fluidi, contenuti creativi innovativi e traduzioni più accurate.

xAI, la compagnia dietro a Grok, ha evidenziato che il modello non è stato ottimizzato per applicazioni specifiche e che è stato sviluppato su un’infrastruttura custom, senza tuttavia fornire dettagli aggiuntivi. Il modello è distribuito sotto la licenza Apache License 2.0, consentendo così anche usi commerciali.

Elon Musk aveva precedentemente annunciato su X l’intenzione di rendere Grok open-source, mantenendo la promessa. Inizialmente, Grok era stato lanciato come chatbot esclusivo per gli utenti Premium+ della piattaforma X, senza però una sua integrazione diretta.

La scelta di xAI di seguire la via dell’open-source non è isolata, con altre aziende, come Meta, che hanno condiviso alcuni dei loro modelli AI, tra cui LLaMa, Mistral e AI2. La pubblicazione di Grok in forma open-source segna solo l’inizio, con l’aspettativa di un’espansione delle applicazioni basate su questo modello nei prossimi mesi.

Fra le notizie correlate ricordiamo che Musk è attualmente in conflitto con OpenAI, avendo intentato una causa all’inizio del mese accusando l’organizzazione di essersi allontanata dai suoi scopi no-profit nel campo dell’intelligenza artificiale. Musk ha inoltre espresso ripetute critiche nei confronti di OpenAI e di Sam Altman su X, la cui risposta non si è fatta attendere. Attualmente la situazione appare ancora irrisolta.

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Carolina Napolano
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