Già minacciata di espulsione sul suolo americano, TikTok sta cercando di smussare gli angoli con la Commissione Europea per evitare una situazione simile nel Vecchio Continente. Shou Zi Chew, CEO del social network, si è recato a Bruxelles per incontrare diversi dirigenti.

Dopo la caccia alle streghe lanciata da Donald Trump contro le app cinesi, le possibilità di TikTok di continuare la sua attività sul territorio americano si riducono di giorno in giorno. Già sospettata dall’amministrazione Trump di spiare gli utenti americani per conto del governo cinese, un’inchiesta pubblicata nel dicembre 2022 dal New York Times ha dato il colpo di grazia.

In effetti, il giornale ha dimostrato che i dipendenti avevano monitorato l’attività e acceduto ai dati di diversi giornalisti. La FTC, l’autorità americana di regolamentazione delle telecomunicazioni, ha deciso di bandire TikTok dagli Stati Uniti.

L’amministratore delegato di TikTok seduce la Commissione Europea

E mentre anche l’Europa sta indagando sul trattamento dei dati dell’app, il CEO di TikTok ha deciso di andare in missione per sedurre i dirigenti della Commissione Europea. Infatti, martedì 10 gennaio 2023 Shou Zi Chew si è recato a Bruxelles per incontrare Margrethe Vestager, commissario per la concorrenza, Vera Jourova, commissario per i valori e la trasparenza e Didier Reynders, commissario per la giustizia.

Facciamo notare che questo incontro è stato organizzato su richiesta di ByteDance, la società madre di TikTok, per discutere di questioni delicate come “la protezione dei dati personali, la sicurezza dei minori, la trasparenza sui contenuti politici a pagamento e la diffusione della disinformazione russa su TikTok”. 

Al termine dell’intervista, Vera Jourova ha dichiarato che TikTok deve ancora “fare uno sforzo supplementare per riconquistare la fiducia dei regolatori Europei”. A tal fine, sono stati fissati alcuni obiettivi. In primo luogo, l’app dovrà soddisfare rapidamente i requisiti legali Europei, attenendosi rigorosamente alle disposizioni stabilite dal RGPD e dal DSA, il regolamento europeo sui servizi digitali.

In secondo luogo, il social network dovrà fornire entro la fine del mese un rapporto completo e dettagliato sulla disinformazione presente sulla sua piattaforma. Secondo l’ufficio di Vera Jourova, questo è un punto critico. A questo proposito, il CEO ha riconosciuto durante le interviste “che attori statali non europei stanno cercando di manipolare i contenuti della piattaforma per scopi di disinformazione, e sta lavorando per risolvere questo problema”. 

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