Sono un grande appassionato di videogame fin da quando ero piccolo e da oggi voglio provare a recensire alcuni videogame che mi hanno particolarmente entusiasmato.

Questa sarà una rubrica sporadica, una mia personale opinione su alcuni titoli di punta delle principali console disponibili sul mercato.

Oggi vi voglio parlare di questo titolo per Nintendo Switch: Paper Mario The Origani King.

Sono un fan della casa nipponica della grande N, ma dopo il primo Nintendo datato 1986, non ho avuto più occasione di giocare ai loro titoli esclusivi. A marzo 2020 ho deciso di acquistare Nintendo Switch Lite, ed è stata un’ottima scelta.

Ho apprezzato la portabilità della console e la possibilità di giocare a titoli di primissimo livello, disponibili solo per questa console.

Tra questi c’è Paper Mario The Origami King , che mi ha particolarmente incuriosito per il format proposto: il mondo dell’idraulico italiano più famoso del mondo, fatto tutto di carta.

I protagonisti della storia infatti sono personaggi 2D che si muovono in un ambiente 3D.

Trama

Mario e Luigi si recano al castello della principessa Peach per celebrare l’annuale festa degli origami. Giunti al castello li attende una Principessa Peach diversa dal solito: non è sottile come il resto dei personaggi, ma ha assunto una forma quasi tridimensionale. Lei, così come una schiera di altri personaggi del castello, hanno assunto la forma di un origami. Dietro questa misteriosa trasformazione c’è Oliver, il re Origami, che grazie ad una tecnica magica ha piegato al suo volere gli scagnozzi di Bowser e pretende di avere il controllo su tutto il Regno, tramutando tutti da semplice fogli di carta in origami. Pochi minuti dopo l’inizio dell’avventura, strappa via il castello dalla sua sede e lo avvolge in cinque nastri colorati che lo rendono impenetrabile. Ad aiutare il nostro idraulico baffuto, arriva la pacifica sorella del sovrano, Olivia, un origami giallo, timida e svolazzante.

Comincia così un viaggio attraverso le varie regioni del Regno dei Funghi, alla ricerca delle falde variopinte di questi nastri titanici. Anche se la trama di per se non brilla di inventiva, man mano che andremo avanti nel racconto, verremo invasi da quella profonda sete di conoscenza di ogni singola sfaccettatura narrativa, che ci strapperà più di un sorriso, puntando su scenette buffe e divertite e su una scrittura piena di tocchi di classe. L’adattamento italiano valorizza al meglio le trovate degli autori, che ci stuzzicano costantemente con giochi di parole a tema cartaceo e non. Ci ritroviamo così fra nemici “cartapestiferi” e vecchi macchinari che ci permettono di “telefaxportarci” da una regione ad un’ altra, e se un origami comincia a sghignazzare fragorosamente significa che sta ridendo “a crepapieghe”. Nel corso dell’avventura, Mario e Olivia incontreranno personaggi un tempo nemici, che ci aiuteranno a riportare alla normalità il Regno dei Funghi.

Gameplay

La saga di Paper Mario è nata abbracciando completamente il canone del gioco di ruolo. The Origami King è un “Adventure RPG”: un gioco che conserva un basilare substrato ruolistico, ma che si concentra anche (e soprattutto) sull’esplorazione. Un mondo 3D popolato da creature in formato 2D.

Nel corso dell’avventura ci troveremo ad esplorare volentieri tutte le aree di gioco, piene di oggetti con cui interagire, tesori collezionabili da raccogliere e semplici enigmi ambientali da risolvere. Andando in giro è possibile agitare il martello di cui Mario è dotato, utile in primis a schiacciare oggetti di carta e ottenere così preziosi coriandoli, necessari per ricoprire gli strappi che si sono aperti qua e là nel mondo di gioco, e che vanno aggiustati per riportare il Regno dei Funghi al fasto di un tempo, nonché ricevere monete in premio ed evitare di caderci dentro.

Nascosti nei luoghi più disparati troviamo anche i Toad, accartocciati, spiegazzati, sgualciti e arrotolati: anche loro possono essere “stirati” con una bella martellata, in modo che tornino a popolare il loro Borgo o che riaprano le attività a cui si dedicavano, permettendoci di acquistare oggetti curativi e potenziamenti di combattimento.

Gli scontri con i nemici, sia minori che boss, sono strutturati a turni con selezione degli attacchi, uso di oggetti curativi e colpi speciali. Come sempre Mario utilizza un set non molto nutrito di armi e oggetti: scarpe per saltare sulla testa dei nemici, martelli per colpirli fragorosamente, fiori di ghiaccio e di fuoco, e la coda da procione apparsa in Super Mario Bros 3.

I nemici saranno disposti in maniera sparpagliata, a multipli di 4, all’interno di un’arena circolare dove Mario sarà al centro di essa: con poche mosse a nostra disposizione e in un determinato lasso di tempo, dovremo utilizzare gli anelli e le strisce del tabellone dell’arena per disporli in fila, e colpirli con le scarpe, o in un blocco di 4 per colpirli col martello. Anche i nemici potranno contrattaccare una volta arrivato il loro turno: saremo in grado parare i loro colpi, premendo al momento giusto il tasto A.

Non pensiate però che l’allineamento sia semplice: in molte occasioni, mescolando le limitate mosse e i secondi rosicati a nostra disposizione, ci troveremo a non riuscire ad allineare correttamente i nemici.

Le boss fight hanno la stessa dinamica con l’aggiunta di parecchi elementi di difficoltà: sul tabellone avremo delle frecce di movimento che ci permetteranno di raggiungere caselle specifiche di attacco, cura, ottenimento bonus e suggerimenti su come sconfiggere il nostro avversario.

Se queste ultime hanno un livello di sfida particolarmente elevato in alcuni casi, lo stesso non si può dire degli scontri classici: se all’inizio della storia risultano utili e necessari per capire le dinamiche di combattimento, man mano che procederemo nella nostra avventura, diventeranno troppi e talvolta troppo ravvicinati, risultando alla fine poco stimolanti e noiosi. Le battaglie non permettono di ottenere punti esperienza, ma solamente monete da spendere nei pochissimi e costosissimi negozi Toad sparsi qua e là nel regno.

I boss di gioco si dividono in 2 filoni: i 4 Cartomagni, enormi origami ancestrali che padroneggiano ognuno un potere elementale, da affrontare per permettere ad Olivia di apprendere il loro potere e trasformarsi alla giusta occasione, e i guardiani dei nastri di Oliver, vere e proprie spine nel fianco, fatti di oggetti reali animati: astucci di matite, forbici, nastro adesivo, pinzatrice, gomitolo di elastici.

Voto

8/10 – Sebbene possa sembrare un titolo per videogiocatori più piccoli, Paper Mario The Origami King non lo è: risolvere gli enigmi ambientali e le boss fight richiede particolare attenzione e ingegno in alcune occasioni. Il piglio simpatico sia dell’ambientazione che della trama, ci permette di apprezzare ogni singola sfaccettatura di questa avventura, strappandoci diversi sorrisi e qualche momento di malinconia. La colonna sonora è particolarmente azzeccata: ai classici motivetti della saga di Mario, si alternano brani più soft per alcune scene e sottofondi decisamente hard rock per gli scontri più concitati.

Purtroppo la ripetizione dei combattimenti, fa cadere un po’ la voglia di andare avanti nel gioco, portandoci a cercare di evitare il più possibile gli scontri superflui. Non poterli saltare, in un gioco che comunque ha richiesto 30 ore per finirlo, mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca.

Nel complesso lo consiglio a chi ama il mondo di Mario e vuole un gioco longevo da gustarsi a piccole dosi.

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Marco Cereseto
Sono stato “folgorato” dai prodotti Apple nel 2010 con iPhone 3GS, anche se il primo vero prodotto fu iPod nano. Poi da lì ho iniziato ad appassionarmi sempre di più ai prodotti e alla filosofia di Cupertino, fino a diventare esperto di ogni trucco e segreto.