La nuova funzione di personalizzazione dinamica del browser Google Chrome si unisce alle iniziative di sicurezza come la Privacy Sandbox per il web.

Da sempre, Google ha dimostrato un impegno costante nell’adattare e migliorare le funzionalità del suo browser, Chrome. Ora, emerge una nuova caratteristica che mira a rendere il browser ancora più fluido e in sintonia con l’ambiente operativo su cui viene eseguito. Recentemente è stata scoperta una funzionalità che permette a Chrome di adattarsi ai colori di evidenziazione del sistema operativo Windows.

Questa novità è stata rilevata per la prima volta dal noto insider Leopeva64 sulla versione Canary di Chrome. Per chi non lo sapesse, Canary è una versione di Chrome pensata per gli sviluppatori e coloro che desiderano testare le ultime novità prima che vengano rilasciate al grande pubblico.

Navigando nella pagina iniziale del browser, gli utenti possono imbattersi nella sezione “Personalizza Chrome”. Qui, oltre alle consuete opzioni per la personalizzazione dell’aspetto, è ora presente un pulsante distintivo: “Segui i colori del dispositivo”. Una volta attivato, Chrome adotta il colore di evidenziazione scelto nelle impostazioni di Windows, applicandolo a diverse componenti del browser, come la barra degli indirizzi, la pagina iniziale e altre aree.

L’obiettivo di questa funzionalità sembra chiaro: garantire un’esperienza d’uso più omogenea tra l’applicazione e l’ambiente operativo. Non è la prima volta che Google fa passi in questa direzione. Già a luglio, Leopeva64 aveva condiviso alcune immagini che ritraevano Chrome mentre adottava l’effetto trasparenza di Windows. Una feature che, sebbene ancora in fase sperimentale, si sta progressivamente facendo strada in tutte le versioni del browser.

Ma le innovazioni di Google non si fermano solo all’estetica. L’azienda californiana ha sempre avuto un occhio di riguardo per la sicurezza e la privacy degli utenti. Un esempio lampante è la Privacy Sandbox, un’iniziativa che punta a rendere obsoleti i cookie di terze parti in Chrome. L’obiettivo? Fornire un modo alternativo per raccogliere dati degli utenti garantendo, al contempo, la sicurezza delle loro informazioni personali.

Google ha recentemente annunciato l’implementazione delle API Privacy Sandbox, un passo che permetterà ai fornitori di pubblicità di adottare queste nuove tecnologie. Per gli utenti, ciò si tradurrà in nuovi controlli pubblicitari, consentendo una gestione più precisa e consapevole della modalità con cui i loro dati vengono utilizzati per mostrare annunci pubblicitari sui vari siti.

Articolo precedenteOnePlus 11 riceve OxygenOS 14 Open Beta con Android 14
Articolo successivoSpotify presenta “Daylist” per accompagnarti nella tua quotidianità
Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.