Secondo quanto riferito, Apple si sta preparando ad aprire iOS agli app store concorrenti. Secondo Mark Gurman di Bloomberg, i team di software e servizi dell’azienda stanno riprogettando la piattaforma per “aprire gli elementi chiave”. È probabile che questo sforzo porti Apple a dare agli utenti di iPhone e iPad la possibilità di scaricare applicazioni di terze parti senza passare per l’App Store. Ciò consentirebbe agli sviluppatori di evitare le famigerate commissioni del 30% e del 15% sui pagamenti. Gurman riferisce che i prossimi addebiti sono stati pensati principalmente per placare i legislatori dell’Unione Europea, che hanno recentemente approvato l’ampio Digital Markets and Services Act del blocco, e saranno inizialmente implementati nel continente prima di essere potenzialmente estesi ad altre regioni.     

Secondo Gurman, Apple prevede che le modifiche siano pronte per essere rilasciate insieme a iOS 17 il prossimo anno. Le aziende hanno tempo fino al 2024 per essere pienamente conformi al Digital Markets Act. La legge è particolarmente problematica per Apple, in quanto mette fuori legge molti degli ostacoli su cui l’azienda ha fatto affidamento per rendere difficile ai consumatori abbandonare iOS. Ad esempio, la legge richiede l’interoperabilità tra le diverse piattaforme di messaggistica e la parità di accesso per gli sviluppatori esterni alle funzioni principali del sistema operativo. Inoltre, è fondamentale che i proprietari delle piattaforme consentano il sideloading. 

Apple ha sempre esercitato pressioni contro il sideloading, definendolo un rischio per la sicurezza e la privacy. Gurman riferisce che l’azienda sta valutando se imporre determinati requisiti di sicurezza al software distribuito al di fuori dell’App Store. “Tali applicazioni potrebbero anche dover essere verificate da Apple, un processo che potrebbe essere a pagamento”, suggerisce.  

Ci sono altri cambiamenti importanti che potrebbero essere apportati a iOS come risultato diretto del Digital Markets Act. Apple potrebbe aprire le principali API e funzioni, comprese quelle che controllano le tecnologie NFC e della fotocamera dell’iPhone, a sviluppatori esterni. Storicamente, solo l’app Wallet e il servizio Apple Pay hanno avuto accesso al chip NFC dell’iPhone. Inoltre, l’azienda sta valutando se abbandonare il requisito di lunga data che impone ai browser di terze parti di utilizzare il suo framework WebKit. Apple potrebbe anche aprire ulteriormente il suo Find My Network a concorrenti come Tile.

Allo stesso tempo, sembra che ci siano alcune cose che il gigante tecnologico potrebbe essere molto più riluttante a dare via. In particolare, Gurman riferisce che l’integrazione di RCS in iMessage non è attualmente in discussione. Google ha spinto il protocollo di messaggistica per anni, arrivando a criticare pubblicamente Apple per non averlo adottato. Quanto sia probabile che Apple faccia le stesse concessioni negli Stati Uniti è difficile da dire. Gurman osserva che il lavoro intrapreso dall’azienda potrebbe “gettare le basi” per cambiamenti simili in altri mercati. Tuttavia, ricordiamo che gli Stati Uniti stanno valutando una legislazione simile al Digital Markets Act, la loro versione, l’Open App Markets Act, non è ancora stata approvata. 

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