PC Windows 10 basato su Intel N3450 Quad-Core @ 2,2GHz, RAM 8GB, SSD 256GB, display 1920×1080 FHD IPS, WiFi, Bluetooth, USB 3.0, webcam HD, batteria 8 ore.

Il periodo che stiamo attraversando è di certo estremamente complesso: tante comodità oramai non sono più così scontate e i nuovi metodi di interazione hanno cambiato il corso delle nostre giornate. Ma perché iniziare la recensione di un computer con l’analisi del momento storico? Perché ora più che mai capiamo quanto l’utilizzo di corretti strumenti possa fare la differenza sulla qualità del lavoro o dello studio. C’è però un rovescio della medaglia molto amaro: anche se viene individuata una soluzione, non è detto che tale strumento ci si possa permettere di acquistarlo. Ecco che quindi il Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con il produttore austriaco Onda, si è dato da fare per aiutare, almeno economicamente, la popolazione meno fortunata. Onda Oliver vanta di essere un terminale adatto a tamponare molto bene questo difficile periodo, offrendo il proprio tempo macchina a chi ha bisogno di lavorare in smart working o di seguire la didattica a distanza. L’hardware è bilanciato e confezionato ad hoc per soddisfare queste specifiche tipologie di richieste e, allo stesso tempo, il prezzo di 399€ è abbordabile e la resa complessiva di questo portatile sorprende molto.

Genesi del progetto

Il perché della lunga parentesi, scritta nelle successive righe, viene ora immediatamente spiegata: solo un operatore sul territorio italiano, TIM, ha raccolto la sfida del Ministero e riesce a erogare un bonus “PC + linea internet” ai suoi abbonati. Si tratta proprio di Onda Oliver e al cliente finale viene richiesto solo un contributo di appena 99€. Cliccando su questo link, potrete accedere direttamente alla pagina del provider telefonico per avere una panoramica dell’offerta. Inoltre, coloro i quali continueranno la lettura, potranno approfondire meglio quanto finora solo accennato circa gli accordi tra le parti. Se invece già siete al corrente di tutto, vi esorto a continuare la lettura nel prossimo paragrafo dedicato alle caratteristiche tecniche di Onda Oliver.

Tutto nasce dal Ministero dello Sviluppo Economico che ha deciso di mettere a disposizione delle famiglie meno abbienti, in base al loro valore ISEE, un bonus da 500 euro per facilitare l’acquisto di un pacchetto comprendente un personal computer o tablet e la connettività per poterlo sfruttare: tale bonus è stato deciso che fosse suddiviso in una parte da 200€ per la connettività e i rimanenti 300€ per il PC. Le due parti però, lo sottolineiamo, per disposizione sono inscindibili, e quindi l’intero vantaggio economico è a solo beneficio di chi intende sfruttarlo nella sua interezza. Tralasciando volutamente in questa recensione il parametro della connessione internet, ci soffermeremo solamente sulla determinante quota per il computer. Tale bonus viene ulteriormente limitato poiché rilasciato solo a coloro che acquistano un portatile con determinate caratteristiche tecniche minime, decise per poter garantire una certa usabilità ed evitare anche ai neofiti di ritrovarsi un classico “sasso fermaporte”. Questi requisiti minimi sono stati definiti da Infratel Italia, una società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico, con non poche polemiche: riassumendo, il computer avrebbe dovuto avere almeno uno schermo HD da 14 pollici, un processore quad core da 2GHz, 8GB di ram, 256 GB di memoria dati, 8 Mpixel di fotocamera, WiFi, Bluetooth e 8 ore di autonomia. La sfida degli operatori di servizio è stata proprio quella di riuscire a trovare e includere nel pacchetto un prodotto del genere: sul mercato infatti, a parte un paio a numero di terminali cinesi, non esisteva nessun computer con questa combinazione minima di requisiti da poter essere proposta ad un cliente senza andare a chiedere una differenza estremamente cospicua rispetto alla parte dei trecento euro che lo stato avrebbe coperto. Come ben si evince infatti, chiedere un contributo ulteriore da aggiungere a un bonus, fa venire meno il beneficio stesso di avere diritto a un bonus: a fronte di uno svantaggio economico iniziale da parte di una famiglia che non si può permettere di acquistare un terminale a trecentonovantanove euro di listino in un negozio, ha poco senso offrire un bonus di trecento sulla parte macchina se poi tutti i possibili computer che sono inclusi nel bonus, per scelta di alti parametri minimi, costano il doppio e hanno quindi bisogno del contributo iniziale che chiaramente l’utente non ha. 

Caratteristiche tecniche

Come scrivo sempre, per riuscire a inquadrare bene un prodotto, c’è sempre da contestualizzare il suo utilizzo e soprattutto è da capire lo scopo per il quale è stato creato. 

Schermo

Partiamo pertanto dal primo fattore vincente di Onda Oliver: il grande schermo. Il pannello da 15,6 pollici ha una risoluzione di 1920×1080 FHD e rapporto 16:9 : l’angolo di visione è IPS, la luminosità è davvero alta, i contrasti sono molto buoni e la luce non riflette. Come in ogni altro portatile di questa dimensione, Oliver dà il meglio di sé non solo nella visione di contenuti video, ma anche nella navigazione con doppia finestra su internet: pensando infatti alla struttura delle pagine web comuni, spesso le parti laterali sono vuote e pertanto, in uno schermo del genere, molto largo e poco alto, è ottimale l’affiancamento di due schede. Così facendo si possono centrare due contenuti non solo del web, ma, per esempio, anche di documenti di testo o di cartelle di lavoro. Supposto che l’utilizzo di Oliver è preponderante per il telelavoro e la didattica, lo schermo installato ha davvero un’eccellente resa tra grandezza, angolo di visione e qualità: un altro vantaggio del rapporto 16:9 si ha durante l’uso in remoto del proprio PC aziendale tramite VPN. Molti gestionali in uso, si espandono per larghezza, invece che per altezza: l’andamento orizzontale delle finestre è molto gestibile da casa poiché i 15,6 pollici di Oliver assorbono molto bene questa riduzione del nostro ipotetico ventiquattro pollici desktop dell’ufficio. A patto di diminuire il carattere, lavorare su Onda Oliver in VPN è davvero comodo. 

Tastiera

Seguendo proprio il filo conduttore lavorativo/didattica, il secondo fattore di forza di Oliver è la tastiera. In ogni postazione che si rispetti avere una digitazione eccellente è quanto di più produttivo ci possa essere. Anche qui la soluzione adottata è davvero ottima: la pulsantiera è completa di tastierino numerico e i tasti sono ben distanziati tra loro, andando a coprire l’intera superficie orizzontale del portatile. Il feedback è buono e, per costruzione e materiali usati, la tastiera flette solo un pochino nella parte centrale. Non è certo paragonabile a una tastiera fisica meccanica con switch a lunga corsa, ma cmq si scrive bene, molto velocemente e si hanno tutti i comfort di un layout italiano “reinterpretato” o essenziale: semplicemente manca lo spazio centrale sopra le frecce direzionali e tutti i tasti di scorrimento. Per compensare, le frecce sono inglobate nella porzione dei caratteri, riducendo la barra spaziatrice e l’invio. Capita di impastarsi, ma dopo un po’ di pratica, ci si prende la mano. 

Trackpad

L’unica cosa che a volte disturba la digitazione è il trackpad: la soluzione scelta è interessante, poiché la superficie per il puntamento è davvero molto molto grande. Questa dimensione favorisce le gesture di Windows per muoversi tra le schermate, lo scroll delle pagine e soprattutto il pinch to zoom, ma dato il layout completo scelto per la tastiera, accade spesso un piccolo disagio. La mano sinistra occupa perfettamente lo spazio vuoto adibito a poggiapolsi sulla parte sinistra della piastra, ma la mano destra no: poiché il tastierino numerico è posto tutto a destra, come di consueto, la mano destra durante la scrittura non poggia sulla parte vuota ma, cercando le lettere, va a sfiorare continuamente il trackpad. Anche qui, capita di impastarsi: imparato che il cursore non gode di vita propria ma siamo noi a spostarlo con il pollice destro, ci si fa l’abitudine. Sempre circa il trackpad, la piastra non ha i campi delineati per i tasti destro e sinistro, ma la porzione che li attiva è abbondante e anche il suono del click non è troppo fastidioso. In generale comunque, segnalo che con la semplice pressione Fn+F2 si può disabilitare in un lampo il trackpad e usare molto più comodamente un mouse USB: in definitiva è la soluzione migliore e chiunque sia a casa a lavorare o a studiare, già in partenza preferisce un dispositivo di puntamento esterno a quello incluso su ogni portatile.

Struttura

Abbiamo finora solo accennato parametri di spazio e dimensioni: questo terminale misura 37 x 24 cm, è alto appena 2,2 cm e pesa solo 1,6 kg. Sulla scrivania, si apre (con delicatezza) anche solo con una mano e, una volta in posizione, è abbastanza stabile, poggiando su 4 grandi piedini in gomma che ne evitano lo scivolamento. Lo schermo ruota fino a 120° permettendo una buona inclinazione da adottare quando siamo seduti e, come abbiamo detto, la qualità del pannello sorprende molto. In qualsiasi angolazione, Onda Oliver non affatica la vista e questo, visto l’uso per il quale è pensato, è un parametro essenziale.

Considerato che tutti i materiali di impiego sono plastici, andare a valutare prove di torsione sulle componenti offre come risultato una certa elasticità: le cerniere comunque non sforzano e il minimo scricchiolio è in linea con la composizione di costruzione. A massima apertura, toccando il bordo superiore dello schermo, si rischia una sorta di ribaltamento che però viene subito interrotta dalla cornice inferiore che fa da zeppa.

Analizzando sempre i benefici e i comfort che si hanno durante l’utilizzo di questa macchina, Onda Oliver stupisce per la sua totale assenza di rumore e di calore: si tratta infatti di un terminale fanless con bassissima richiesta di energia.

Processore

Alla base di tutto, ovviamente, c’è il processore: si tratta di Intel Celeron N3450 Quad-Core con velocità di clock massima pari a 2,2GHz. La scelta di questo CPU non recentissima è l’unico parametro che rallenta un tantino l’intero portatile: in simbiosi con la GPU Intel HD Graphics 500, questo SoC risente degli anni oramai trascorsi tra la sua nascita e i tempi di oggi, soprattutto perché già all’epoca non brillava per prestazioni. Attenzione bene: non si può certo pensare che su un laptop del genere si riesca a trovare di meglio, e a dirla tutta, nel mio utilizzo quotidiano non ho mai riscontrato alcun blocco o impuntamento. Semplicemente si devono aspettare quel paio di secondi in più mano mano che andiamo a gravare sulla potenza di calcolo. L’avvio di sistema non è esoso di tempo e, in meno di 20 secondi, Oliver è già sulla schermata di login. I programmi che si possono andare a installare, dal trattamento testi ai fogli di calcolo, dai documenti alla navigazione in rete rispondono sempre bene e anche le operazioni di elaborazione nel mentre che siamo connessi in VPN non sono mortificate dall’architettura. Anche un po’ di editing riesce, se si cerca di ottimizzare il momento in cui lanciare i processi più pesanti: decidere di svolgerli “in batch” ovvero da soli e dall’inizio alla fine, piuttosto che “in thread” cioè un pezzettino per volta tutti insieme, fa in modo che Onda Oliver non si rallenti per colpa del nostro utilizzo improprio. Se quindi dobbiamo utilizzare diverse tab o applicazioni standard anche tutte insieme, non abbiamo da preoccuparci; se sappiamo, invece, che dobbiamo chiedere a Oliver molto, non ha senso sovraccaricarlo di richiesta, piuttosto chiudiamo qualcosa di aperto e lasciamolo lavorare con il meno possibile di superfluo. 

La scelta di questo SoC, come dicevo all’inizio, ha anche un beneficio energetico enorme: Onda Oliver consuma pochissima energia poiché Intel N3450 è davvero parco di risorse. Questo vantaggio implica l’assenza della ventola di raffreddamento, che sarebbe stata un componente meccanico rumoroso, ingombrante oltre che deteriorabile nel tempo: la scocca è infatti priva di ogni griglia di aerazione e il poco calore generato durante l’elaborazione è assorbito dal classico elemento dissipatore in rame. A fronte, pertanto, di una potenza di picco, certo un po’ limitata, abbiamo una macchina fanless, cioè senza nessuna ventola, perennemente silenziosa, che consuma poca batteria e che non scalda.

Batteria

Ed è proprio la batteria che beneficia di questa bassa richiesta di watt: le 2 celle da 5000mAh supportano Oliver tranquillamente per 8 ore vere di lavoro quotidiano, in modalità risparmio energetico e con luminosità bassa. Meno del 15% ogni sessanta minuti, mentre se osiamo di più con luminosità, siamo oltre il 20% l’ora, con un totale di 5 ore piene a risorse massime. Possiamo ritenerci veramente molto soddisfatti per questo risultato: nell’utilizzo in casa, se anche vogliamo lavorare in mezzo al salotto alla massima potenza, non abbiamo nulla da temere e possiamo ricaricare durante la pausa pranzo. Stessa cosa vale per coloro che devono recarsi a scuola o in ufficio per la mezza giornata lavorativa e escono con il loro Oliver carico, consci di poter avere il massimo delle prestazioni. Non appena si decide, invece, di entrare in risparmio energetico, la luminosità si affievolisce e il processore riduce il clock, ma l’autonomia di utilizzo sale immediatamente di un paio di ore.

Memoria

Tornando al parametro delle prestazioni, ci sono altri due importanti componenti che riescono a bilanciare ancor di più Onda Oliver nell’utilizzo: gli 8GB di RAM e l’SSD da 256GB. Partiamo dalla memoria volatile che vanta banchi DDR4 LowPower, ovvero con alte velocità di trasferimento dati e basso consumo energetico. In parole povere abbiamo a disposizione molta memoria per tenere più applicazioni aperte e tab durante la navigazione e questo è a tutto beneficio dell’usabilità in multitasking. Tornando al discorso precedente, sebbene il processore abbia qualche limite nell’elaborazione pura più ardua, grazie agli otto giga di ram l’utente nella stragrande maggioranza delle sue richieste avrà sempre abbastanza spazio per fare ciò che desidera senza sentirsi rallentato in alcun modo. L’hard disk a stato solido, SSD, da 256 GB gioca anch’esso un ruolo determinante garantendo ottime velocità sia in scrittura sia in lettura. Essendo a stato solido, ci si trova davanti ad un altro componente non meccanico che quindi ha rischio inesistente di danneggiamento durante il trasporto e oltretutto non produce alcun rumore. Anche questa è un’ottima caratteristica e consente di copiare dati tramite supporti USB come hard disk esterni o pennine usb, in maniera molto veloce, sicura e stabile.

Connessioni e connettività

La dotazione delle porte di sistema è più che soddisfacente: sul lato destro troviamo una porta USB 2.0, un jack audio da 3,5mm e un lettore di schede micro SD. Dall’altro lato invece una porta USB 3.0, una porta mini HDMI e il pin elettrico per il connettore di ricarica. Abbiamo quindi tutto ciò che ci serve per gestire al meglio la nostra postazione di lavoro o di studio: supposto di avere un mouse fisso collegato via cavo, ci rimane sempre a disposizione la seconda porta, cioè la USB 3.0 che possiamo utilizzare per leggere dei dati da supporti esterni. Tramite jack audio possiamo utilizzare le cuffie personali e, in vista di un ampliamento dello spazio sulla scrivania, possiamo collegare un monitor esterno via mini HDMI. Attenzione, la porta non è a grandezza standard, ma serve un adattatore del costo di un paio di euro: il mio consiglio, però, è quello di comprare direttamente un cavo nuovo (che di euro ne costa cinque), da mini HDMI a HDMI standard, così da non sforzare la porta e rischiare di danneggiarla. 

Niente da dire sulla scheda di rete Wi-Fi con protocollo 802.11 b/g/n/ac: l’antenna ha una buona ricezione e vi permette di accedere a network di frequenza 2.4 GHz e 5 GHz mantenendo sempre una connessione stabile. Tramite il Bluetooth versione 4.2, potrete aggiungere le vostre periferiche quotidiane, come mouse e cuffie o utilizzarlo per trasferire qualche file dal telefono senza ricorrere al cavo.

E’ assente una porta ethernet poiché sul SoC non è previsto un controller di rete LAN: se avrete bisogno di utilizzare una connessione cablata, si rende necessario un adattatore USB.

Comunicazione

Completiamo l’analisi delle componenti con l’ultimo capitolo, dedicato a quelli audio video: essendo un terminale destinato all’uso per il telelavoro e la didattica a distanza, Onda Oliver offre una webcam integrata HD 1080P 16:9 da 2.1 Mpixel che registra anche video con la medesima risoluzione a 30 fps. La qualità della camera, purtroppo, è ai limiti del minimo, ma è anche vero che il produttore offre all’interno del suo packaging una webcam esterna da 8MP: il perché di questa scelta deriva ovviamente dai requisiti minimi garantiti imposti ma, se vogliamo vederla sotto un’ottica differente, apprezziamo davvero tanto la soluzione. Quante volte ci è capitato infatti di dover partecipare a una conferenza magari stando in piedi, o comunque non davanti perfettamente al pc? Avere una webcam esterna offre la possibilità di riprendere non solo se stessi, ma anche di focalizzare un oggetto o un foglio che vogliamo mostrare al nostro interlocutore: potrebbe per esempio essere una pagina scritta per la didattica o un modello realizzato o semplicemente noi all’interno dell’ambiente circostante in una lezione a distanza di yoga. Insomma due occhi sono meglio di uno: se quello del computer è un po’ limitato e non consente nemmeno lo sblocco con il riconoscimento del viso tramite Windows Hello, quello esterno compensa tutto e offre tante possibilità in più.

Circa il comparto microfoni, decidendo di utilizzare quelli di sistema, purtroppo abbiamo una resa minima sull’acquisizione: supposto di parlare a tono medio, i due microfoni posti centralmente sopra i tasti funzione registrano paradossalmente meglio i suoni esterni che la nostra voce. Chi ci ascolta lo fa sentendo una tonalità grave e con un po’ di rimbombo. 

Pure l’audio di sistema non eccelle e, nonostante Intel HD Audio, gli altoparlanti riproducono con una qualità minima: basso volume massimo e bassi praticamente assenti. Sul comparto comunicazione non si poteva certo chiedere di più, ma non dimentichiamoci che grazie al jack audio da 3,5mm possiamo risolvere queste mancanze ed andare ad utilizzare i nostri fedeli auricolari o cuffie.

Considerazioni finali

Onda Oliver, più di ogni altro PC, vanta le sue peculiarità in ambiti ben precisi, ovvero il telelavoro e la didattica a distanza, ma risulta efficiente anche in tanti altri impieghi: le caratteristiche tecniche sono state scelte bilanciando in maniera davvero buona le prestazioni con il costo stesso dell’hardware.

L’unica e fondamentale valutazione che ancora non avevamo scritta, riguarda il software ed è determinante poiché questo terminale viene consegnato con una versione di Windows 10 assolutamente pulita. Non è presente alcun tipo di software proprietario o promozionale né dell’operatore né del produttore, e questo è una nota di merito importantissima: non c’è bloatware, quindi si può partire dall’inizio e installare solo i software preferiti, che siano essi freeware o a pagamento. Nella nostra prova abbiamo utilizzato Oliver in tutte quelle situazioni che dobbiamo affrontare ogni giorno con diversi e vari strumenti.

Per la gestione dei documenti digitali ci possiamo affidare alla suite Microsoft Office, che va acquistata, oppure utilizzare, gratuitamente, Open Office in locale o Google Document online: tutti e tre i programmi funzionano molto bene, e l’utente riesce con tranquillità ad aprire i propri documenti e lavorare anche con grossi files, grazie alla grande quantità di RAM. Una volta scelto il proprio browser predefinito ed aggiunto un lettore di documenti pdf, si può visualizzare tutto ciò che serve a un’insegnante. Sul web, per accedere ai servizi del ministero e tenere sotto controllo il registro, si naviga velocemente, e siamo riusciti a tenere aperte diverse finestre senza alcun problema. Anche per le videoconferenze non abbiamo avuto problemi, con un WiFi sempre veloce e una durata della batteria di parecchie ore. Oliver non scalda e non fa rumore quindi, a parte i suoni dei click durante la digitazione, potrete lavorare ovunque senza dare noia a nessuno: lavorare per diverse ore continuativamente e senza avere fastidio agli occhi, poiché la qualità dello schermo IPS aiuta molto sia come angolo di visione, sia soprattutto per la luminosità e il contrasto. La parte più debole, come detto, è la reattività del processore, che non essendo un fulmine, a volte “va aspettato”: alla fine però si riesce a fare tutto e questo è quello che conta.

Durante le fasi di compilazione su un gestionale in remoto, siamo riusciti ad essere molto produttivi grazie alla dimensione generosa sia dello schermo, sia della tastiera: in VPN sicuramente aiuta la rete cablata e una porta ethernet avrebbe fatto comodo. E’ comunque molto performante la scelta di usare il proprio telefono con l’opzione tethering USB, così da avere una certa stabilità di connessione via cavo, a costo zero. Un adattatore, altrimenti, risolve tutto.

Ultima destinazione d’uso, perchè no, è quella di media center: casse più performanti via jack audio e schermo più grande via mini HDMI. Oppure l’ottimo schermo di Oliver e le proprie fedeli cuffiette: godersi contenuti in streaming è facilissimo e le prestazioni sono ottime. 

Sinceramente, un prodotto del genere, che nasce proprio con lo scopo preciso di aiutare chi è in difficoltà soprattutto economica, svolge egregiamente il suo dovere e porta ausilio a chi non si può permettere altro. Non ha alcun senso paragonarlo con un netbook di prezzo sicuramente minore, ma che avrebbe un costruttore e un’assistenza magari di un altro continente, per non parlare delle ancor più limitate caratteristiche di memoria. Oliver offre 8 GB di RAM e 256 GB di SSD, quindi non avrete alcunché da temere, e pure connetterlo e connettersi a lui è immediato, grazie alle molte porte.

Onda Oliver nasce letteralmente con uno scopo e la sua creazione risulta praticamente “su misura”. Nonostante le pesanti polemiche circa i requisiti minimi imposti come pure quelle sui criteri di divisione del bonus, grazie alla sue qualità e a un prezzo di vendita calmierato, tanti utenti potranno avere finalmente accesso ad un computer e alla rete riuscendo a studiare o lavorare, anche in questo particolare periodo di difficoltà generale. Per ogni altra info, vi rimando al sito del produttore.

7.7 / 10 Voto Finale
DESIGN & MATERIALI7.5
DISPLAY8
PROCESSORE7
SCHEDA VIDEO7
RAM8
STORAGE8
AUTONOMIA8
USO GENERALE8
QUALITÀ PREZZO8
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Tommaso Matteini
Appassionato di tecnologia e informatica, sono da sempre l’amico da chiamare per ogni tipo di consulenza relativa al mondo del digitale. Finalmente mi sono deciso a diventare un blogger per fare quello che più mi piace: condividere con gli altri le mie passioni