Il problema delle forniture di gas sta affliggendo tutti i Paesi europei, sebbene in diversa misura. Nel Regno Unito, l’idrogeno è diventato una parte importante del dibattito sulla decarbonizzazione del riscaldamento domestico. L’85% di tutte le abitazioni utilizza il gas naturale per riscaldare gli ambienti e l’acqua, e l’industria del petrolio e del gas spinge per l’idrogeno come elemento in grado di sfruttare i gasdotti esistenti. Alcuni legislatori hanno appoggiato il suggerimento dell’industria, ma ora l’ipotesi di riscaldare le case con l’idrogeno piuttosto che con il gas naturale sembra essere destinata all’archiviazione.

Secondo uno studio del Regulatory Assistance Project, una ONG, non è chiaro se le infrastrutture esistenti siano effettivamente adatte ad accogliere l’idrogeno senza grandi adattamenti. Questo era, dopo tutto, uno dei principali punti di forza dell’utilizzo dell’idrogeno rispetto ad altri metodi.

L’idoneità delle infrastrutture è però solo una parte del problema, poiché molti esperti si sono chiesti anche da dove potrebbe provenire tutto l’idrogeno necessario, circa 10 milioni di tonnellate.

Tim Lord ha affermato che per generare una tale quantità di idrogeno in modo pulito sarebbero necessari circa 75 gigawatt di eolico offshore. Secondo i dati più recenti del governo britannico, la capacità eolica offshore installata nel Paese è di appena 10 gigawatt.

Il rapporto del Regulatory Assistance Project ha anche rilevato che cercare di utilizzare l’idrogeno per il riscaldamento degli ambienti e dell’acqua calda è uno spreco di un materiale vitale. L’idrogeno verde potrebbe essere utilizzato meglio nei processi agricoli, come la produzione di fertilizzanti, o nell’industria pesante, inoltre l’idrogeno verde ha già un ruolo importante da assumere per i trasporti, come il trasporto marittimo e nelle ferrovie.

Nelle sue conclusioni, il rapporto aggiunge che una maggiore enfasi sull’idrogeno servirà solo a ritardare l’adozione di tecnologie migliori, come le pompe di calore. In tutto questo, come sempre, ci sono anche aspetti strettamente legati alla politica. The Guardian ha riportato che i lobbisti dell’idrogeno erano presenti in forze alla recente conferenza del Partito Laburista e si prevede che parteciperanno anche alle prossime conferenze.

Un altro studio, condotto dalla MCS Charitable Foundation in collaborazione con gli analisti energetici Cornwall Insight, ha rilevato che i costi dell’idrogeno per i consumatori sarebbero troppo elevati. Inoltre ha avvertito che, a differenza dell’elettricità, l’idrogeno sarebbe soggetto alla stessa volatilità del mercato degli altri combustibili fossili.

In definitiva, pare che nel Regno Unito sia necessario spostare l’attenzione su altro e pensare ad un piano B.

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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.