Vale davvero la pena passare dagli AirPods Pro di prima generazione al nuovo modello? Entrambi presentano un’estetica pressochè identica, ma la seconda generazione ha features migliorate. Quindi quello che tutti si chiedono è: ha senso fare l’upgrade?

Partiamo dal design: purtroppo non ci sono cambiamenti con il modello del 2019. Nessuna nuova colorazione o un’estetica senza steli o differente rispetto al modello precedente. La custodia di ricarica però presenta un foro laterale per attaccarci un cordino (ovviamente venduto separatamente… vuoi mica includere un accessorio in confezione il cui costo di produzione è pari a 1 centesimo?!) e degli speaker con altoparlanti, progettati per emettere suoni in caso di smarrimento delle cuffiette stesse e avvisarci sia quando sono scariche che quando vengono messe sotto carica, con suoni differenti per tonalità e intensità.

Il chip Apple H2 introduce sostanzialmente una migliore riduzione del rumore, una qualità sonora aggiornata e un’autonomia decisamente sorprendente (fino a 6 ore con riduzione attiva, in combinata con la cover, 30 ore)

In dotazione troviamo una taglia aggiuntiva di gommini, la XS.

L’equalizzazione adattiva fa sì che il suono degli AirPods Pro 2 si adatti perfettamente alle orecchie degli utenti, grazie anche all’audio spaziale personalizzato con rilevamento dinamico della testa, attivabile dall’impostazione dedicata.

La custodia di ricarica è compatibile con la ricarica MagSafe, anche sul pad di Apple Watch.

Il chip U1 è stato inserito nella custodia, così che possa venir ritrovata grazie alla funzione Dov’è, con l’analoga tecnologia vista su AirTag.

Rimane intatta l’impermeabilità IPX4 degli auricolari, che viene però estesa questa volta anche alla custodia. Nessun problema quindi se indossate le cuffiette sotto la pioggia, ma anche se, accidentalmente, il vostro case finisce nella lavatrice dentro la tasca dei pantaloni (“don’t try this at home”, cit.).

L’ergonomia rimane esattamente identica a quella del modello precedente; quindi se vi stavano comode prima vi staranno comode anche ora, e viceversa. Tuttavia per chi come me non riusciva ad indossare gli AirPods Pro 1, resterà piacevolmente sorpreso dal gommino XS che si adatta meglio ad orecchie sensibili ed esigenti.

Rimangono, a mio avviso, abbastanza corti e sottili gli steli sui quali trova posto la superficie sensibile per attivare i comandi touch. Si tratta di un feedback ovviamente soggettivo, ma personalmente continuo a preferire la funzione di tap presente sui primi modelli di AirPods.

I comandi funzionano bene e sono reattivi, intendiamoci bene, la mia difficoltà sta proprio nell’individuare la superficie touch. Ci vuole impegno ed esercizio per abituarsi.

Detto questo gli input per i comandi touch sono gli stessi della generazione precedente. Quindi un tocco per avviare o mettere in pausa la riproduzione, due per passare al brano successivo e tre per tornare a quello prima. C’è poi la pressione prolungata che attiva la cancellazione del rumore in alternanza con la modalità trasparenza. La novità sono invece i controlli del volume. Con uno swipe verso l’alto lo alziamo, verso il basso lo abbassiamo. Devo dire che una volta capita l’intensità dello swipe il controllo funziona molto bene e ogni regolazione è accompagnata da un click, ovviamente sonoro, che vi farà però pensare di aver ricevuto un feedback quasi aptico. Solite chicche in stile Apple che fanno sempre molto piacere.

Parliamo ora di quelle che sono poi le prestazioni di questi AirPods Pro 2. Partiamo quindi dalla cancellazione del rumore che era già presente sul modello precedente, ma che è stata migliorata esponenzialmente. Un aggiornamento dovuto dall’agguerrita concorrenza dei competitor in materia di ANC.

È difficile spiegare le sensazioni che si provano nell’utilizzo, ma rispetto al primo modello, AirPods Pro 2 fa un lavoro eccezionale: il taglio del rumore, nelle situazioni più complesse, può arrivare anche a 25-30 dB, un valore assolutamente non di poco conto. Se a questo taglio, aggiungiamo anche della musica o un film in riproduzione, ecco che il rumore di fondo viene totalmente coperto in quasi ogni situazione.

Anche la modalità trasparenza beneficia della stessa precisione descritta con l’ANC: l’analisi che fa il Chip H2 dei suoni esterni è stupefacente, perché i rumori più forti e fastidiosi, come la sirena di un’ambulanza o l’abbaio di un cane, verranno filtrati e abbassati in modo da continuare sì a sentire tutto l’ambiente che ci circonda, ma mantenendo un certo livello di comfort acustico.

A livello di ascolto musicale, fanno un passo in avanti rispetto al modello del 2019. I nuovi driver ad alta escursione, l’amplificatore custom ad alta gamma dinamica, le prese d’aria per l’equalizzazione della pressione e ovviamente il nuovo chip H2, fanno sì che l’esperienza di ascolto con i nuovi AirPods Pro 2 diventi puro orgasmo per gli audiofili, soprattutto se si usa l’audio spaziale, che non è una novità, ma che in questi AirPods Pro 2 raggiunge un livello di coinvolgimento e immersività ancora più elevato.

In termini di autonomia, Apple dichiara 6 ore di ascolto con una sola carica e 5,5 con audio spaziale attivo: in termini pratici ci si avvicina parecchio.

Se state cercando delle cuffie con ANC top di gamma e siete all’interno dell’ecosistema Apple, AirPods Pro 2 sono sicuramente la scelta ideale per l’ascolto giornaliero o per prendersi un momento di pausa, soprattutto se viaggiate molto.

Personalmente continuo a preferire le classiche cuffiette in ear tipo gli AirPods 3 (anche se in realtà i miei preferiti resteranno sempre i classici primi AirPods).

Link Utili

9.1 / 10 Voto Finale
DESIGN & MATERIALI9
AUDIO10
AUTONOMIA9.5
USO GENERALE9.5
QUALITÀ PREZZO7.5
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Marco Cereseto
Sono stato “folgorato” dai prodotti Apple nel 2010 con iPhone 3GS, anche se il primo vero prodotto fu iPod nano. Poi da lì ho iniziato ad appassionarmi sempre di più ai prodotti e alla filosofia di Cupertino, fino a diventare esperto di ogni trucco e segreto.