Scopriamo perché l’AI generativa di Google è disponibile solo sul Pixel 8 Pro e non sul Pixel 8. La RAM gioca un ruolo chiave!

Google è uno dei produttori di smartphone all’avanguardia nell’ambito dell’intelligenza artificiale generativa e si distingue per l’integrazione nativa di Gemini Nano nel Pixel 8 Pro. Ciò significa che le funzioni AI per la generazione di testo e immagini vengono elaborate sul dispositivo stesso, senza bisogno di una connessione a internet. Curiosamente, l’AI generativa non è stata integrata nel Pixel 8 a causa di limitazioni hardware. Commentando questo argomento in un podcast pubblicato venerdì 29 marzo, Seang Chau, vicepresidente di Google per il software e i servizi dei dispositivi, ha spiegato l’importanza della RAM per eseguire l’intelligenza artificiale sugli smartphone.

Il Pixel 8 Pro è dotato di 12 GB di RAM, che consentono agli utenti di provare tutte le funzioni di intelligenza artificiale con buone prestazioni. Nel frattempo, il modello più economico ha solo 8 GB, motivo per cui gli utenti del Pixel 8 devono accedere alle impostazioni per sviluppatori per poter testare Gemini Nano. “Quando abbiamo esaminato il Pixel 8, ha 4 GB di RAM in meno e non è stato così facile dire che avremmo attivato [Gemini Nano] anche sul Pixel 8”, ha detto Chau.

Google vuole che alcuni modelli di intelligenza artificiale “risiedano” nella RAM, in modo da essere sempre pronti all’uso in memoria. Una delle funzioni che si basa molto su questa architettura è Smart Reply di Gboard, che cerca di generare automaticamente risposte al testo. “Smart Reply richiede che i modelli siano residenti in memoria, in modo da essere sempre disponibili. Non si vuole aspettare il caricamento del modello in una risposta Gboard, quindi lo teniamo [nella RAM]”, ha affermato. Ricordiamo che questa funzione non è basata su Gemini.

Per Google, a differenza di un’applicazione, che può essere caricata e chiusa man mano che viene utilizzata, i modelli di intelligenza artificiale devono essere sempre disponibili in memoria, il che finisce per avere un impatto sull’utilizzo della RAM. Attualmente, la maggior parte degli smartphone di fascia media e alta dispone di 8 GB di RAM, ma alcuni produttori stanno già lanciando dispositivi dotati di fino a 24 GB di RAM, come il OnePlus 12. È possibile che la corsa tecnologica segnata dall’intelligenza artificiale porti le aziende ad aumentare le capacità dei loro dispositivi.

Apple, ad esempio, starebbe pensando di aumentare la capacità di RAM dei suoi dispositivi con il lancio di iPhone 16. Vale la pena ricordare che iPhone 15 è dotato di soli 6 GB di RAM, mentre iPhone 15 Pro vanta 8 GB. Le stime degli analisti di mercato suggeriscono che in futuro, per far funzionare correttamente l’intelligenza artificiale, gli smartphone avranno bisogno di 20 GB di RAM. L’elevata richiesta di risorse hardware divide le opinioni degli utenti. Mentre alcuni difendono le svariate possibilità che può offrire un dispositivo in grado di generare immagini e tradurre chiamate vocali in tempo reale, altri danno la priorità a un’esperienza incentrata sui compiti convenzionali di uno smartphone o di un tablet.

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Team CEOTECH
La tecnologia dovrebbe arricchire la vita delle persone oltre a tutelare il pianeta.

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