Il report HAYS Italia Salary Guide 2024 evidenzia luci e ombre nel mercato del lavoro IT&Tech. Cresce la soddisfazione dei lavoratori, ma tanti sono pronti a cambiare. Le retribuzioni non sempre adeguate alle responsabilità. Sempre più importanti benefit e work life balance.

Il mercato del lavoro del 2023 ha mostrato una notevole vivacità, pur mettendo in evidenza sia punti di forza che di debolezza. Le aziende, specialmente nel settore IT&Tech, hanno dovuto affrontare la persistente mancanza di candidati qualificati, complicando le operazioni di reclutamento.

Un’indagine realizzata da HAYS Italia, attraverso il rapporto annuale Salary Guide 2024, svela le principali tendenze del mercato del lavoro in Italia per l’anno 2023 e le previsioni per il 2024. L’analisi, condotta su 1.348 professionisti prevalentemente nel middle e top management e 828 aziende, evidenzia come, nonostante un aumento nella soddisfazione lavorativa nel settore tech (64% dei lavoratori), un significativo 38% si dichiara pronto a cambiare azienda.

I professionisti, nel valutare un nuovo impiego, considerano non solo la retribuzione, ma anche la possibilità di crescita professionale, i benefit e un buon equilibrio tra lavoro e vita privata.

Il report evidenzia una discrepanza tra le retribuzioni percepite e le responsabilità assunte, soprattutto nel settore tech, con uno stipendio medio di circa 49.500 € nel 2023 per figure di middle e top management. Nonostante ciò, la maggior parte dei lavoratori non prevede aumenti salariali per il futuro.

I benefit aziendali giocano un ruolo fondamentale nell’attrarre e trattenere i talenti, con l’81% dei professionisti del tech che riceve benefit quali smart working e assicurazione sanitaria, tra i più apprezzati. In termini di modalità lavorative, prevale l’ibrido (60%), con una marcata soddisfazione (72%) tra i dipendenti. Le imprese sembrano intenzionate a mantenere questo modello lavorativo anche nel 2024.

L’indagine esplora anche il tema dell’Intelligenza Artificiale (IA), con il 20% dei professionisti che attualmente utilizza tecnologie o strumenti di IA Generativa sul posto di lavoro. Sebbene ci sia una divisione tra chi è preoccupato e chi non lo è per l’impatto dell’IA sul lavoro, la maggior parte dei dipendenti (76%) è pronta ad accettare eventuali cambiamenti nella professione dovuti alla rivoluzione dell’IA.

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Carolina Napolano
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