La metropolitana di New York utilizza telecamere dotate di IA per individuare gli evasori che entrano senza pagare. Sorgono però dubbi riguardo la privacy.

Chi usa abitualmente la metropolitana per spostarsi avrà sicuramente visto di tanto in tanto qualcuno saltare il tornello di accesso per non pagare il biglietto. Il fenomeno sembra essere molto diffuso anche a New York. Così l’MTA (Metropolitan Transportation Authority), l’ente che sovrintende al trasporto pubblico di New York, dal 2020, sta gradualmente distribuendo telecamere di sorveglianza potenziate dall’IA nella rete metropolitana della città. Quando qualcuno passa attraverso i cancelli senza pagare il biglietto, la telecamera lo individua e invia un video ai server dell’azienda. Secondo quanto è emerso questi video vengono conservati “per un periodo di tempo limitato”, ma non vi sono altri dettagli e i sostenitori della privacy hanno manifestato delle preoccupazioni. Per altro, entro la fine dell’anno il sistema sarà esteso ad almeno altre 24 stazioni, cui ne seguiranno altre.

Lo strumento proviene dalla Spagna ed è stato sviluppato da AWAAIT. Attualmente a New York viene utilizzato principalmente come uno “strumento di conteggio” per “determinare quante persone non pagano il biglietto e come lo fanno”, ha spiegato Tim Minton, direttore delle comunicazioni dell’MTA.

L’intelligenza artificiale delle telecamere della metropolitana di New York non utilizza il riconoscimento facciale; i dati raccolti dall’MTA non vengono inviati ai controllori o alle forze di polizia, ma la società non ha voluto commentare riguardo la possibilità che ciò possa avvenire nel prossimo futuro. MTA ha invece sottolineato la perdita di introiti a causa delle evasioni, con una perdita che nel 2022 ammontava a 690 milioni di dollari.

I difensori della privacy si oppongono a questo progetto. Alex Fox Cahn, direttore del Surveillance Technology Oversight Project, ha sottolineato che New York “non è mai stata così tanto sorvegliata” ed espresso il timore che i video registrati vengano trasmessi alla polizia. Il problema è che ovviamente i video riguardano tutti i viaggiatori e non solo gli evasori, a discapito della privacy.

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Carolina Napolano
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