Un nuovo studio analizza il numero di tracker presenti nei giochi mobile, soprattutto su Android; i giochi gratis sono quelli che spiano di più i loro utenti.

Da diversi anni il gioco mobile non è più considerato un sottogenere dei videogiochi, ma un mercato a sé stante, per altro molto redditizio, soprattutto negli ultimi tempi. Il 2021 è stato un anno fondamentale per il mobile gaming, in quanto per la prima volta ha superato i ricavi combinati dei segmenti PC e console.

Secondo un recente studio di Pierre Laperdrix, ricercatore di informatica presso il CRNS, i giochi per smartphone sono farciti di tracker che analizzano le azioni dei giocatori. Ciò avviene fondamentalmente perchè necessitano di monetizzare e uno dei metodi più diffusi è quello della pubblicità. Fornendo annunci personalizzati hanno maggiori possibilità di guadagno.

I giochi su Android sono infarciti di tracker pubblicitari

Pierre Laperdrix con il suo team ha analizzato buona parte dei giochi più popolari su Android e, secondo il suo studio, l’87% dei giochi gratuiti contiene almeno un tracker mentre per i giochi a pagamento si parla del 65%. I tracker non sono tutti uguali. Alcuni sono responsabili della raccolta dei dati dell’utente da sfruttare ai fini pubblicitari, mentre altri, definiti analitici, analizzano il comportamento del giocatore sull’applicazione. La pubblicità risulta essere cinque volte meno presente nei giochi a pagamento.

I giochi gratuiti sono quelli che integrano il maggior numero di tracker ma “Non tutto dipende dal numero di tracker: un solo tracker può raccogliere molte informazioni e condividerle con milioni di aziende”, ha sottolineato il ricercatore. Tuttavia, sono i cosiddetti giochi “casual” a raccogliere il maggior numero di informazioni. Fra questi Pierre Laperdrix cita Candy Crush e Clash Royale come esempi.

Il prezzo delle app gratuite: la perdita della privacy

Il mobile gaming, quindi, non è solo un passatempo, ma anche un business molto redditizio che si basa sulla raccolta di informazioni sui nostri interessi e sul nostro comportamento. Talvolta si tratta di dati personali come il numero di telefono, gli indirizzi email, la posizione, le interazioni sociali e persino l’utilizzo di altre applicazioni.

Esistono alcuni modi per tentare di proteggere la nostra privacy sui dispositivi mobile. Ad esempio, è possibile limitare i dati che un’applicazione può raccogliere accedendo alle impostazioni del dispositivo. La privacy può essere mantenuta anche utilizzando strumenti come VPN, browser con protezione della privacy e Firewall.

Inoltre, è consigliabile leggere attentamente i termini e le condizioni prima di scaricare un’applicazione e, se non confortati dalla politica di privacy dell’azienda, evitare il download dell’applicazione.

Il gioco mobile fa parte del nostro quotidiano ed è difficile evitare ogni possibile forma di tracciamento degli utenti. Tuttavia, conoscendo i rischi e adottando comportamenti protettivi, possiamo ancora divertirci con i nostri giochi preferiti su Android senza dover rinunciare alla tutela della nostra privacy.

Articolo precedentePixel 7a debutterà in cinque varianti di colore all’I/O 2023
Articolo successivoGoogle Maps, ecco come combatte le truffe online
Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.