Una manovra aziendale che colpisce i lavoratori amministrativi e IT, mentre Ubisoft si impegna a supportare i dipendenti canadesi durante la transizione.

Ubisoft Montreal, il cuore dello sviluppo dei più noti franchise videoludici di Ubisoft, affronta una svolta significativa con il licenziamento di 98 dipendenti. La notizia, riportata da Kotaku, evidenzia un momento di cambiamento per la filiale più prestigiosa del colosso francese del gaming.

La ristrutturazione, che ha impattato principalmente il personale dei servizi amministrativi e informatici, si inserisce in una più ampia riorganizzazione aziendale che, secondo quanto dichiarato da Ubisoft, vedrà l’azienda supportare i dipendenti canadesi colpiti con pacchetti di liquidazione e assistenza alla carriera per facilitare il loro passaggio verso nuove opportunità professionali.

Con un organico che conta circa 4.000 dipendenti, Ubisoft Montreal è dietro successi globali come Assassin’s Creed, Far Cry e Rainbow Six Siege. Nonostante il duro colpo, l’azienda ha tenuto a precisare che i tagli non interesseranno i team di produzione, un dettaglio non trascurabile che mira a mitigare le preoccupazioni di possibili ritardi nei lanci dei giochi attesi dai consumatori.

La dichiarazione fornita a Kotaku esprime “la massima gratitudine e rispetto” nei confronti dei lavoratori interessati da questi licenziamenti. Al contempo, Ubisoft preannuncia che altri licenziamenti potrebbero seguire nel prossimo futuro, con un ulteriore numero previsto di circa due dozzine di persone.

Questa serie di riduzioni segue una tendenza allarmante che ha visto Ubisoft ridurre il proprio organico di oltre 1.000 persone nell’ultimo anno, influendo anche sul destino di alcuni progetti in corso come il picchiaduro ad arene Project Q. Nonostante questi tagli, la multinazionale vanta ancora una forza lavoro di oltre 19.000 impiegati a livello globale.

Questa decisione di Ubisoft si inserisce in una corrente più vasta che ha interessato l’industria videoludica e tecnologica nel suo complesso, con aziende come Epic Games e CD Projekt Red che hanno anch’esse ridotto significativamente i propri dipendenti. Il fenomeno non si limita al gaming: giganti come Google, Microsoft, Meta e IBM si sono distinti per una serie di licenziamenti che hanno contrassegnato il 2023 come un anno di ampie ristrutturazioni nel settore tech.

In questo scenario, Ubisoft si impegna a gestire il processo con sensibilità e attenzione alle persone, cercando di minimizzare l’impatto di questi cambiamenti sui propri lavoratori e sui progetti in corso. Resta da vedere come questa transizione influenzerà le operazioni future dell’azienda e il morale dei suoi dipendenti.

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Carolina Napolano
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