Tesla è di nuovo sotto inchiesta per la funzione Autopilot e FSD. L’indagine riguarda la sicurezza, a causa delle frenate fantasma, e la pubblicità ingannevole.

Tesla è una delle aziende di maggior successo per i veicoli elettrici. Nonostante ciò, l’azienda “lotta” da tempo con la sua funzione Autopilot implementata nei veicoli, che, a discapito del nome, può in realtà raggiungere solo il livello 2 di guida autonoma. Dunque, indipendentemente dalle dichiarazioni dell’amministratore delegato dell’azienda, Elon Musk, i veicoli Tesla sono ancora piuttosto lontani dall’offrire il livello 4 di autonomia NHTSA, per non parlare del livello 5 europeo, che prevede che il veicolo non abbia bisogno di un essere umano per spostarsi diventando una sorta di taxi senza autista.

Un cittadino statunitense di nome Greg Wester sostiene di essere stato ingannato dalla comunicazione e dal marketing relativi alle funzioni Autopilot ed FSD. Il signor Wester ha scoperto che la sua Model 3 del 2018 è affetta da un problema di frenata fantasma, un fenomeno per cui l’auto frena senza un motivo apparente e di sua iniziativa mentre è inserita la modalità Autopilot.

Così, il signor Wester ha denunciato il problema alla FTC nel 2022. Bisogna sottolineare che l’utente in questione non è stato l’unico a segnalare questo problema. In ogni caso, in seguito alla segnalazione l’uomo è stato contattato dal procuratore generale della California, che ha avviato degli accertamenti, anche se le autorità, interpellate dai giornalisti, non hanno né confermato né smentito l’indagine in corso.

Secondo il signor Wester, Tesla “dovrebbe offrire ai suoi clienti la possibilità di un rimborso completo delle funzioni Autopilot se non sono soddisfatti del prodotto […] Quando abbiamo acquistato l’FSD, pensavamo di acquistare un prodotto con una completa autonomia” e, considerando che la funzione FSD ha un costo annuale di ben 15.000 dollari per gli utenti interessati, forse non gli si dà tutti i torni a fare un’affermazione del genere.

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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.