Il lancio della SpaceX Starship è stato posticipato a causa di un imprevisto verificatosi a meno di sessanta secondi dal comando di partenza. Ecco i dettagli.

SpaceX ha rinviato il lancio del più grande razzo spaziale mai costruito dall’uomo, la Starship, a causa di un problema di pressurizzazione del Super Heavy, lo stadio inferiore del razzo. L’obiettivo della società di Elon Musk è fornire un servizio sia alle agenzie spaziali, con la NASA in primo luogo, sia alle varie società che intendono immettere in orbita un carico utile. La soluzione ingegneristica è complessa ma necessaria per permettere l’espansione della società e, quando ci sarà il primo lancio, inizierà una nuova era nell’evoluzione tecnica e tecnologica umana.

È il primo vettore completamente riutilizzabile di queste dimensioni a essere realizzato e diventerà, secondo le stime, molto economico e pronto al decollo con tempistiche inimmaginabili attualmente. Il problema di pressurizzazione del Super Heavy ha bloccato il tentativo di lancio di Starship, ma la strada per arrivare a un modello completamente operativo è ancora lunga diversi mesi e serviranno molte altre prove. Le operazioni fervono a Boca Chica, in Texas, dove si trova Starbase, non solo per la prima prova di lancio ma anche per tutto ciò che vedremo nei prossimi periodi, compreso il primo lancio.

Quando Starship sarà completata, avrà un’altezza di circa 120 metri, superando sia la NASA SLS che il Saturn V. Il primo stadio, chiamato Super Heavy, sarà alto circa 70 metri, mentre il secondo stadio, denominato Ship, avrà un’altezza di quasi 50 metri. Con un diametro di circa 9 metri, Starship sarà in grado di lanciare un carico utile fino a 150 tonnellate in orbita bassa terrestre. Per aumentare la capacità di trasporto verso orbite più complesse, sarà possibile utilizzare versioni modificate della stessa navetta come serbatoi, che verranno riforniti in orbita.

La possibilità di riutilizzare il razzo Starship ridurrà anche i detriti spaziali in orbita e i costi complessivi del lancio, permettendo di risparmiare soldi sia per SpaceX che per i clienti. La sua vasta capacità di carico consentirà anche a scienziati e ingegneri di avere meno limiti tecnici nella realizzazione di strumenti scientifici, come i telescopi spaziali, che potranno essere così ancora più grandi e complessi.

La scelta della società è stata quella di optare per una miscela innovativa per gli imponenti motori Raptor 2, evitando l’utilizzo del combustibile RP-1 (cherosene) utilizzato in passato sui vettori Merlin. Nonostante il previsto decollo alle 15:14 (ora italiana) sia stato annullato a causa di un problema di pressurizzazione, John Insprucker di SpaceX ha rassicurato che non sono stati registrati danni alle strutture. Inoltre, l’azienda ha sfruttato questa opportunità di “quasi-lancio” come una simulazione di prova, al fine di raccogliere dati supplementari per i prossimi tentativi in programma.

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