Il realismo nel mondo videoludico è sempre ricercato. Poter assaporare su un controller le stesse sensazioni che si hanno nella vita reale è il sogno di ogni gamer.

Raceward Studio, alla sua prima uscita, crea un’ esperienza che sorprende sotto molti aspetti. Il titolo lascia spiazzati sul fronte del realismo. I developer italiani hanno preso sul serio il sogno nel cassetto di ogni appassionato di corse su due ruote, con il preciso intento di voler riprodurre, a livello quasi maniacale, il comportamento della moto su strada.

Realismo e simulazione sono due facce della stessa medaglia. I pochi contenuti in game disponibili (3 modalità, 8 moto e una decina di circuiti) potrebbero fare storcere un po’ il naso, ma fidatevi, se state cercando qualcosa di assolutamente dinamico e vero, RiMS Racing è quello che fa per voi.

Gameplay

La prima scelta da compiere in RiMS Racing è la dose di realismo che siamo disposti ad accettare per gara singola o carriera. Anche selezionando il livello più facile, non avremo tra le mani un videogame arcade e comodo da guidare: questa sensazione si avverte già dal tutorial. Il gioco, interamente disponibile in italiano (aspetto da non sottovalutare, ndr), propone all’inizio un giro veloce in pista per prendere dimestichezza con i comandi e l’hub in game. Sembra facile, direte voi, ma così non è. Schiantarsi o sbagliare la traiettoria di una curva non è così raro.

In un gioco di guida, le abilità del pilota rischiano di oscurare il concetto stesso di messa a punto, che talvolta si tende a trascurare in favore di un set-up di default. RiMS Racing capovolge le regole del gioco, obbligando il gamer a spendere tempo e denaro in officina. Ogni componente della moto va studiato, provato e calibrato prima e dopo una gara, dovendo fare i conti con il budget a nostra disposizione. Prima di ogni corsa, occorre entrare nell’ordine di idee che la meccanica viene prima della guida.

Sebbene il garage a nostra disposizione offerto da RiMS Racing sia abbastanza misero, il livello di dettaglio lascia senza parole. Ducati Panigale V4 R, MV Agusta F4 RC, Aprilia RSV4, BMW M 1000 RR, Suzuki GSX-R1000R, Honda CBR1000RR, Kawasaki Ninja ZX-10RR, Yamaha YZF-R1 sono le protagoniste assolute del videogioco e sono state riprodotte con molta cura e dettagli maniacali. Che corriate in gara singola o in carriera, l’esperienza su next gen (la mia prova è stata su Xbox Serie X) è senz’altro soddisfacente, con un livello di sfida davvero elevato, soprattutto per chi ha la pazienza di studiare le traiettorie migliori facendosi aiutare sempre di meno dal software, per tendere verso l’autonomia assoluta su pista.

Difficile star lontani dalla modalità Carriera. Una volta scelto con quale bolide affrontare le 70 tappe della competizione, si entra nel nostro garage, dove troviamo una zona dedicata all’ingegneria e allo sviluppo della moto e un’altra alla meccanica. Entrambe si interfacciano tra loro e lo sviluppo della moto viaggia di pari passo con l’evoluzione di queste due aree. Tutto ha un costo che viene soddisfatto dal nostro rendimento in gara. Quest’ultimo, però, dipende dalla nostra capacità di guida e dalla resa su pista della moto.

Lasciando stare classifica e piazzamenti, quello che conta è comprendere come l’usura dei componenti influisce sulle nostre capacità di guida. Ogni parte della nostro moto è soggetta a deterioramento. Ad ogni giro e ad ogni gara, si è costretti a mettere mano al portafoglio per limitare i danni.

L’IA di RiMS Racing potrebbe essere paragonata a quella di un “souls like”: gli NPC controllati dalla CPU sono eccellenti staccatori e provetti piloti, quasi reali, e batterli non sarà affatto semplice.

Conclusioni

Una gara non si vince solo in pista. Lo slogan ideato da Raceward Studio per RiMS Racing è quanto di più veritiero che abbia mai letto per un videogame. Prima di diventare dei veri piloti dobbiamo sporcarci le mani in officina e perfezionare la nostra moto anche per ogni bullone.

Sebbene non sia un fan del genere, ho apprezzato sicuramente il realismo e la cura con la quale questo videogame è stato realizzato.

Nonostante la poca scelta di circuiti e moto, apprezzerete l’elevata qualità che si percepisce durante le sessioni di gioco.

Se state cercando un simulatore di corse motociclistiche con un livello di sfida elevato, RiMS Racing è quello che fa per voi. Se volete un gioco per passare qualche ora in totale relax, facendo un giro su due ruote, avete sbagliato titolo.

Vi segnalo, per dovere di recensione, che è disponibile dal DayOne un DLC aggiuntivo e facoltativo, che aggiunge il circuito del Bahrain al gioco.

RiMS Racing è disponibile per console PS4/PS5/Xbox One/Xbox Serie S-X/PC e presto anche per Nintendo Switch. Lo trovate su Amazon a questo link: https://amzn.to/3jfRJYP

9,3 / 10 Voto Finale
TRAMA0
GAMEPLAY9
AUDIO8.5
GRAFICA9
LONGEVITÀ10
DIFFICOLTÀ10
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Marco Cereseto
Sono stato “folgorato” dai prodotti Apple nel 2010 con iPhone 3GS, anche se il primo vero prodotto fu iPod nano. Poi da lì ho iniziato ad appassionarmi sempre di più ai prodotti e alla filosofia di Cupertino, fino a diventare esperto di ogni trucco e segreto.

2 Commenti

  1. Ma che cosa scrivete, il gioco è una chiavica, 8 moto, la moto della carriera non si può usare online, online non funziona, le gomme non hanno alcuna differenza su bagnato o asciutto sia con le slick sia con le Rain, il framerate è intorno i 15/20 FPS, parti della pista che compaiono a sorpresa tipo Nintendo 64 degli anni 90.
    Ma veramente avete provato questa chiavica di gioco dando 9?

    • Ciao Francesco, il gioco è stato testato a dovere e per me resta valida la mia recensione e la mia esperienza d’uso. L’ho giocato su Xbox serie X e non gira affatto a 15/20 fps, anzi, non ho mai notato cali di framerate. Purtroppo non gioco online, quindi non posso rispondere in merito, infatti non cito l’esperienza online nella recensione. Per il resto sono opinioni personali, non sono un amante del genere lo ammetto, ma l’ho trovato comunque soddisfacente sotto diversi aspetti. Pochi contenuti e poche scelte non sempre vuole dire gioco pessimo, RiMS si concentra maggiormente sull’esperienza di set up della moto, piuttosto che un vasto garage motociclistico.

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