Gli eurodeputati hanno respinto la proposta di introdurre controlli medici obbligatori ogni 15 anni per i titolari di patente di guida. La decisione è stata accolta con delusione da alcuni, mentre altri l’hanno salutata come una vittoria per la libertà individuale.

Negli ultimi anni, il dibattito sull’introduzione di visite mediche obbligatorie per i titolari di patente di guida ha suscitato interesse a livello europeo, con un focus particolare sugli anziani, ritenuti più a rischio di causare incidenti stradali. Nel 2023, il deputato Bruno Milienne aveva proposto un esame medico obbligatorio per i conducenti di età pari o superiore a 75 anni, citando uno studio del 2019 che attribuiva agli anziani la responsabilità dell’82% degli incidenti in cui venivano coinvolti.

Successivamente, nel dicembre 2023, l’europarlamentare Karima Delli, presidente della commissione Trasporti (Les Verts/Alleanza europea), aveva avanzato una proposta simile, suggerendo un controllo medico obbligatorio ogni 15 anni per tutti i titolari di patente. Questa proposta mirava a migliorare la sicurezza stradale e a prevenire incidenti evitabili.

Tuttavia, il 28 febbraio 2024, il Parlamento europeo ha definitivamente espresso il suo verdetto, decidendo di non introdurre il controllo medico obbligatorio ogni 15 anni. La misura è stata eliminata dal testo di legge che unifica le varie proposte europee sulle patenti di guida. La decisione ha generato delusione tra alcuni eurodeputati, tra cui Delli, che ha criticato il testo per la mancanza di ambizione in termini di sicurezza stradale e ha sottolineato che spetterà agli Stati membri decidere autonomamente sull’introduzione di esami medici.

La proposta di introdurre controlli medici periodici non era universalmente sostenuta, incontrando opposizione sia nell’opinione pubblica che tra gli eurodeputati. François-Xavier Bellamy, eurodeputato LR, ha espresso una forte opposizione alla misura, sottolineando che l’Europa dovrebbe mirare a migliorare la vita delle persone, piuttosto che complicarla con ulteriori regolamentazioni.

Nonostante il verdetto del Parlamento europeo, è interessante notare come molti Paesi del Vecchio Continente abbiano già implementato disposizioni simili. In Portogallo, ad esempio, è richiesto un controllo sanitario a partire dai 40 anni, con cadenza decennale, diventando biennale dopo i 75 anni. In Italia, i check-up iniziano dai 50 anni, mentre in Danimarca, Finlandia e Irlanda, il controllo medico diventa obbligatorio al raggiungimento dei 70 anni.

La decisione del Parlamento europeo lascia quindi inalterato lo status quo, confermando la varietà di approcci nazionali alla questione delle visite mediche obbligatorie per i conducenti, in un contesto dove la sicurezza stradale rimane una priorità, ma la modalità di intervento varia significativamente da uno Stato membro all’altro.

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Carolina Napolano
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