I ricercatori del Royal Melbourne Institute of Technology hanno sviluppato una tecnica per rimuovere le microplastiche dall’acqua usando una polvere magnetica.

Sappiamo ormai fin troppo bene che la presenza delle microplastiche nell’acqua è un grosso problema che è necessario affrontare con serietà. I ricercatori del Royal Melbourne Institute of Technology (Rmit) hanno sviluppato una tecnica per rimuovere le microplastiche dall’acqua. L’idea è quella di utilizzare una polvere magnetica che si attacca alle piccole particelle di plastica e viene quindi rimossa dall’acqua con l’aiuto di magneti.

Lo studio vuole offrire una soluzione al problemi del trattamento delle acque, dato che come è noto non è possibile filtrare le microplastiche in modo tradizionale. Uno degli autori della ricerca è Nasir Mahmood, che ha spiegato che “Le microplastiche più piccole di 5 millimetri, che possono impiegare fino a 450 anni per degradarsi, non sono rilevabili e nemmeno rimovibili attraverso i sistemi di trattamento convenzionali, con il risultato che milioni di tonnellate vengono scaricate in mare ogni anno.

Vale la pena ricordare, tra l’altro, che queste particelle sono state trovate per la prima volta anche nel sangue umano. La scoperta è stata fatta ad aprile e insieme ad essa sono iniziati alcuni studi con l’obiettivo di capire quali impatti ciò potrebbe avere sulla salute delle persone.

Per quanto riguarda la tecnica della polvere magnetica, il metodo funziona davvero, secondo i ricercatori. Ma saranno ancora necessari ulteriori test prima di poter realizzare la produzione su vasta scala. Allo stesso modo, l’idea potrebbe essere applicata negli impianti di trattamento delle acque reflue.

Di recente, un’altra ricerca sull’acqua è stata pubblicata che prevedeva l’uso di un aerogel per rimuovere le microplastiche. I ricercatori sperimentano e cercano ogni giorno soluzioni che possano offrire una soluzione efficace per risolvere il problema del trattamento delle acque e per riuscire a rimuovere plastiche e microplastiche dall’acqua.

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Carolina Napolano
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