Digital World Acquisition Corp., la Special Purpose Acquisition Company (SPAC) che avrebbe dovuto portare in borsa il Trump Media & Technology Group (TMTG) attraverso una fusione inversa, non è riuscita a raccogliere il 65% di voti necessario per estendere il completamento dell’accordo di un altro anno, il che potrebbe mettere a rischio i progetti di Trump riguardo Truth Social.

La fusione inversa con Digital World Acquisition Corp. avrebbe fornito a TMTG 293 milioni di dollari, oltre ad altre risolse raccolte in investimenti. Risorse che dovevano essere utilizzate per sostenere la piattaforma Truth Social di Trump, lanciare un servizio di video-on-demand su abbonamento e avviare offerte basate su cloud nell’ambito della suite di prodotti “tech stack”.

Tutti questi piani sono stati messi a rischio dagli azionisti della Digital World Acquisition Corp che dovevano infatti approvare una proroga di un anno del termine entro il quale la SPAC e TMTG dovevano consumare il loro accordo di fusione. Tuttavia, secondo quanto riportato da Reuters, è probabile che la percentuale di azionisti che hanno approvato la proroga della scadenza non raggiunga la soglia richiesta del 65%, e i dirigenti di DWAC hanno espresso in privato la loro preoccupazione per la scarsa affluenza. Alla base di questa debacle c’è una cattiva gestione e l’incapacità della dirigenza di comunicare efficacemente l’urgenza di fondo agli azionisti di Digital World Acquisition Corp.

Se la proposta di proroga dovesse fallire, l’affare andrebbe in fumo e con esso le ambizioni di Trump nel campo dei media. Naturalmente, i dirigenti di Digital World Acquisition Corp. potrebbero ancora essere in grado di salvare l’accordo.

Nel frattempo, le azioni di Digital World Acquisition Corp. continuano a risentire di una serie di sviluppi negativi legati a Truth Social. In primo luogo, la SPAC è sotto inchiesta da parte della SEC e della FINRA per aver presumibilmente violato la legge sui titoli, avendo discusso privatamente di una fusione con TMTG già nel maggio 2021, ma non avendo divulgato queste informazioni pertinenti nei suoi documenti pubblici.
Inoltre, Truth Social avrebbe smesso di pagare i fornitori di servizi di web hosting, portando all’accumulo di 1,6 milioni di dollari di debiti. Infine, Google non ha inserito l’app di Truth Social nel Play Store, adducendo lacune nelle sue politiche di moderazione dei contenuti.

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Carolina Napolano
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