Sotto pressione delle sanzioni statunitensi, l’azienda cinese Huawei risponde con il Kirin 9000S, un potenziale pericolo per il gigante dei chip, Qualcomm.

In un panorama globale segnato da conflitti commerciali e tecnologici, la risposta di Huawei alle sanzioni statunitensi è emblematica del suo spirito resiliente e della sua ambizione inarrestabile. Dopo essere stata costretta a un punto morto dal divieto commerciale americano, l’azienda cinese ha rilasciato il Kirin 9000S, un SoC (System on a Chip) personalizzato, pilastro del suo nuovo smartphone, il Mate 60 Pro 5G.

Il Kirin 9000S potrebbe non vantare le specifiche più performanti del mercato, ma ciò che rappresenta è ben più significativo delle sue capacità tecniche. È un simbolo del desiderio di Huawei di avere pieno controllo sulla propria catena di approvvigionamento, segnando una deviazione dalla tradizionale dipendenza da giganti come Qualcomm.

Questo movimento di Huawei ha anche delle profonde implicazioni finanziarie per Qualcomm. Fino al recente passato, Huawei era uno dei principali clienti di Qualcomm, con ordini di 23-25 milioni di unità nel 2022 e previsioni di 40-42 milioni nel 2023. Se l’analista Ming-Chi Kuo ha ragione nel suo pronostico – che Huawei adotterà esclusivamente i chipset Kirin entro il 2024 – Qualcomm potrebbe vedere un decremento di 50-60 milioni di unità vendute nel prossimo anno. Supponendo che ogni unità venduta costi 180 dollari, ciò potrebbe tradursi in una perdita di entrate di circa 11 miliardi di dollari per Qualcomm nel 2024.

Se ciò non fosse sufficiente, c’è anche la possibilità che Huawei offra il Kirin 9000S ad altri brand cinesi, probabilmente a un prezzo inferiore rispetto a Qualcomm. Di conseguenza, Qualcomm potrebbe trovarsi costretta a ridurre i propri prezzi nel quarto trimestre del 2023 per mantenere una posizione competitiva, riducendo ulteriormente i propri margini di profitto.

Ma le sfide per Qualcomm non si fermano qui. Samsung, un altro gigante tecnologico, è in procinto di rilasciare il suo Exynos 2400, che si prevede diventerà il cuore di alcuni modelli della serie Galaxy S24, mettendo ulteriormente sotto pressione Qualcomm. Per di più, la notizia che Apple ha intenzione di introdurre il suo modem 5G entro il 2025 potrebbe ridurre ulteriormente la domanda di chip Qualcomm.

In mezzo a queste tempeste, Qualcomm si trova di fronte a una strada in salita, con la necessità di reinventarsi e adattarsi rapidamente. Le scelte che farà nei prossimi mesi saranno fondamentali per determinare se l’azienda sarà in grado di mantenere la sua posizione di leader nel settore o se dovrà cedere il passo a nuovi protagonisti.

Articolo precedenteGoPro Max 360 è in lavorazione e potrebbe arrivare presto
Articolo successivoGalaxy Watch 6: cinturini One-Click hanno seri problemi
Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.