Huawei ha lanciato il Mate 60 Pro con a bordo il chipset Kirin 9000s. Un teardown ha fatto luce sul chipset che è costruito con il processo a 7 nm di SMIC.

Huawei ha recentemente lanciato i nuovi Huawei Mate 60 e 60 Pro mantenendo un certo riserbo sul processore impiegato. Ora un teardown ha rivelato importanti dettagli su di esso, ovvero sul Kirin 9000s, che segna di fatto il ritorno dell’azienda cinese nel mercato dei semiconduttori avanzati.

Il primo aspetto importante è che il kirin 9000s è costruito con il processo a 7 nanometri sviluppato da SMIC. In altre parole, anche se Huawei e SMIC sono sottoposte a pesanti sanzioni da parte degli Stati Uniti, le aziende sono riuscite a compiere progressi molto rapidi in uno sforzo congiunto.

Il Kirin 9000s è dotato di connessione 5G e questo permette a Huawei di essere ancora una volta competitiva non solo in Cina, ma anche, potenzialmente, a livello globale. L’azienda, nonostante le difficoltà dovute al ban USA, ha continuato ad innovare e a cercare un nuovo percorso per riguadagnare la sua posizione nel mercato degli smartphone.

Nella sua analisi, TechInsights indica che il chip del Huawei Mate 60 Pro è dotato di un processo a 7nm N+2, che segna un importante aggiornamento nella produzione cinese di semiconduttori.

Il Kirin 9000S ha una dimensione del die leggermente superiore (107 mm²) rispetto al vecchio Kirin 9000 (105 mm²). Nonostante il fatto che il Kirin prodotto a 7 nm non sia equivalente ai chip assemblati da TSMC con processi a 5 nm e persino a 3 nm, il fatto che le aziende cinesi abbiano raggiunto rapidamente i 7 nm nonostante le limitazioni ha sorpreso molti operatori del mercato tecnologico.

Per il momento, Huawei non commenta la questione e molti sostengono che questa sia una strategia importante per il produttore cinese. Mentre infatti rimane ancora un pò di mistero su questi chip a 7 nm, il Kirin 9000s ha attirato l’attenzione del pubblico cinese con le vendite del Mate 60 Pro che sono state considerate un vero successo.

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Carolina Napolano
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