Cambiamenti nelle gerarchie e ambizioni traballanti marcano la fine dell’impegno di Lucovsky nel team AR di Google.

Mark Lucovsky, precedentemente alla guida del team software di realtà aumentata (AR) di Google, ha annunciato il suo addio dal gigante della tecnologia. L’annuncio arriva a seguito di soli quattro mesi di lavoro nel settore AR dell’azienda, mettendo in luce un potenziale periodo di instabilità per il gigante tecnologico.

In un tweet pubblicato lunedì 10 luglio, Lucovsky ha citato “cambiamenti nella leadership AR e la visione traballante di Google” come fattori che hanno influenzato la sua decisione di abbandonare l’azienda. Questo commento solleva interrogativi sul futuro della divisione AR di Google e sulla sua capacità di competere con i rivali nel settore, come Meta e Apple.

Lucovsky era responsabile di Project Iris, un’ambiziosa iniziativa interna di Google mirata a sviluppare occhiali AR per sfidare i concorrenti nel nascente mercato del metaverso. Progetti simili attualmente vengono portati avanti da altre grandi aziende tech, tra cui Meta e Apple, che stanno lavorando su accessori per il metaverso e giochi per occhiali AR e altri dispositivi.

Tuttavia, a quanto riporta Insider, Google ha preso la decisione di rinunciare al progetto degli occhiali AR, concentrando invece le sue risorse sullo sviluppo di software per prodotti AR. Inoltre, Google sta lavorando a un progetto di realtà mista in collaborazione con Samsung e Qualcomm. Si sospetta che questo progetto possa essere basato su un prototipo precedente del Project Iris, indicando che Google potrebbe essere in cerca di nuove strade per il suo coinvolgimento nell’AR.

La partenza di Lucovsky è solo l’ultimo di una serie di problemi che hanno afflitto il team AR di Google negli ultimi mesi. Precedentemente, la divisione ha dovuto affrontare licenziamenti e la partenza di un altro capo influente, Clay Bavor, ex responsabile della VR.

Questi sviluppi sottolineano le sfide che Google sta affrontando nel campo della realtà aumentata, in un periodo in cui i suoi concorrenti sembrano accelerare i loro sforzi. Tuttavia, resta da vedere se queste turbolenze interne porteranno a una revisione strategica del ruolo di Google nell’AR, o se l’azienda riuscirà a trovare nuove opportunità nel sempre più competitivo panorama della tecnologia AR.

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