Microsoft e Apple si confrontano con la Commissione Europea per evitare che Bing e iMessage vengano categorizzati come “gatekeeper”.

La regolamentazione digitale dell’Europa si appresta a vivere uno dei suoi momenti più cruciali. Secondo quanto riportato dal Financial Times, due delle più influenti figure del panorama tecnologico mondiale, Microsoft e Apple, hanno avanzato formali richieste alla Commissione Europea. L’obiettivo delle due aziende è di evitare una categorizzazione potenzialmente restrittiva: quella di “gatekeeper”, figura centrale del prossimo Digital Markets Act (DMA). La decisione, attesissima, sarà resa nota domani, culminando un processo di raccolta dati iniziato lo scorso 3 luglio.

Tuttavia, la lente d’ingrandimento della Commissione non si sofferma esclusivamente su questi due giganti: anche altri protagonisti, quali Alphabet, Amazon, ByteDance, Meta e Samsung, sono stati convocati per rendere conto del loro posizionamento nel mercato digitale. Questo delicato processo di definizione avrà ripercussioni significative sull’applicazione delle nuove normative, attese per la prossima primavera, che ambiscono a rendere il panorama digitale europeo più equilibrato e aperto alla competizione.

Per comprendere meglio le preoccupazioni di Microsoft e Apple, è essenziale chiarire cosa significhi per la Commissione Europea la figura del “gatekeeper”. Queste entità dominano vasti segmenti del mercato, presentando un fatturato annuo europeo di almeno 7,5 miliardi negli ultimi tre anni o un valore di mercato di 75 miliardi nell’ultimo anno fiscale, operando in almeno tre Paesi membri. Inoltre, nel corso degli ultimi tre anni, hanno registrato almeno 45 milioni di utenti attivi ogni mese e più di 10.000 utenti business annuali all’interno dell’UE, spaziando tra servizi fondamentali come motori di ricerca, social network e sistemi operativi.

Le prese di posizione di Microsoft e Apple sono nette e ben delineate. Da un lato, Microsoft, pur riconoscendo implicitamente la vasta diffusione del suo sistema operativo Windows, punta a difendere Bing. Con una quota di mercato del 3%, il motore di ricerca potrebbe trovarsi in una posizione ancor più svantaggiata se dovesse conformarsi alle nuove normative. Dall’altro, Apple si concentra sulla sua app iMessage: pur essendo preinstallata su ogni dispositivo del brand, l’azienda sottolinea che potrebbe non aver raggiunto il limite di 45 milioni di utenti in Europa.

Al di là delle dichiarazioni ufficiali, corrono voci secondo cui Apple stia già pianificando contromisure, come l’introduzione di app store alternativi e funzionalità di sideloading, in vista delle nuove normative UE. Nel frattempo, la Commissione Europea si trova di fronte a decisioni complesse, considerando l’eventualità di un’indagine approfondita per determinare se Bing e iMessage debbano effettivamente essere inclusi nella categoria dei gatekeeper prevista dal DMA.

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