Prima dell’entrata in vigore del Digital Markets Act nel 2024, Meta offre uno sguardo dettagliato sul funzionamento dei suoi algoritmi per Facebook e Instagram. Un’analisi del significato e dell’impatto di questa mossa.

Per chiunque abbia utilizzato Facebook, la selezione dei post che appaiono sul proprio feed può sembrare misteriosa e arbitraria. Ma ora, Meta, l’azienda madre di Facebook, ha fornito una spiegazione dettagliata su come i suoi sistemi di intelligenza artificiale determinano quali post appaiono sui nostri feed di Facebook e Instagram.

In un documento pubblicato recentemente, Meta ha rilasciato 22 schede tecniche che spiegano come i suoi sistemi di IA classificano i contenuti per Feed, Storie e Reel su entrambe le piattaforme. Ogni scheda delinea come funziona un aspetto specifico dell’algoritmo di Meta.

Per esempio, per i Feed di Facebook, il sistema di IA inizia raccogliendo tutti i potenziali post dagli amici e dalle Pagine seguite dall’utente. Dopodiché, il sistema prende in considerazione vari segnali di input, come chi ha creato il post, le interazioni passate dell’utente con l’autore del post e il numero di amici che hanno reagito al post. Questi dati vengono poi utilizzati per classificare i post in base alla pertinenza percepita per l’utente, con i post che ricevono un punteggio più alto visualizzati per primi nel feed.

Le schede offrono anche consigli su come personalizzare l’esperienza utente sulle piattaforme. Ad esempio, illustrano come non seguire una persona o un gruppo e come utilizzare le funzioni “mostra di più” o “mostra di meno” per indicare le preferenze dell’utente su un particolare argomento.

Nick Clegg, presidente degli affari globali di Meta, in un post che annunciava le nuove schede, ha elencato gli strumenti disponibili per personalizzare l’esperienza utente sulle piattaforme di Meta. Ha anche rivelato che l’azienda sta testando una nuova funzione su Instagram che permette agli utenti di segnalare il loro interesse per un filmato consigliato su Reel, e che Meta sta lavorando per rendere più visibili le funzioni “mostra di più” e “mostra di meno”.

La decisione di Meta di rivelare il funzionamento dei suoi algoritmi arriva in un momento in cui l’Unione Europea si appresta a introdurre il Digital Markets Act nel 2024. Questa nuova legge imporrà a servizi online come Facebook e Instagram di essere più trasparenti riguardo le tecnologie che alimentano i loro algoritmi di raccomandazione. La legge richiederà anche alle piattaforme di offrire feed cronologici e proibirà la pubblicità mirata in base a caratteristiche personali come la religione, l’orientamento sessuale, l’etnia o l’affiliazione politica dell’utente.

La mossa di Meta potrebbe quindi essere vista come un tentativo proattivo di adeguarsi alle imminenti regolamentazioni europee. Ma indipendentemente dalle motivazioni, questa maggiore trasparenza è un passo positivo, che aiuterà gli utenti a comprendere meglio come le loro attività online influenzano ciò che vedono sui loro feed. E con le crescenti preoccupazioni sulla privacy e sulla manipolazione dei dati degli utenti, queste informazioni sono più importanti che mai.

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