C’è stato un tempo irripetibile in cui 1 GB di  spazio di archiviazione in cloud ci sembrava un’enormità. Oggi, probabilmente, i limiti di 3, 5 o 15 GB che ci offrono gli account gratuiti ci stanno molto stretti e se non vogliamo pagare siamo costretti a dividere i nostri file su più servizi, con il rischio piuttosto concreto di non sapere mai dove si trovano i nostri file. Per fortuna c’è  chi ci offre una soluzione.

I servizi multicloud

Parliamo dei servizi multicloud, cioè strumenti che, sfruttando i sistemi di autorizzazione che tutti i principali servizi di archiviazione offrono, permettono di unificare in un sistema di amministrazione unico tutti gli spazi cloud, o quantomeno quelli più famosi. Questo come principio di base. Poi ciascun servizio ha le proprie peculiarità. Odrive per esempio, mette a disposizione anche un client per la sincronizzazione con il dispositivo locale, mentre MultCloud offre la possibilità di spostare file e cartelle fra i diversi servizi. Altri, come cloudHQ sono più finalizzati alla migrazione e conservazione. Altri ancora, come CloudFuze e Cloudsfer, offrono vere e proprie suite, ma non dispongono di una versione gratuita.

Niente è gratis

I servizi gratuiti o freemium non sono più popolari come in passato. Vale anche per i servizi multicloud: le funzioni gratuite sono relativamente limitate, anche se molto utili. Multcloud, per esempio, non ha molti limiti, ma il trasferimento massimo di 30 GB al mese può rappresentare un problema. Odrive offre un servizio praticamente illimitato già nella versione gratuita, ma alcune funzioni come il backup o il salvataggio automatico delle unità esterne sono disponibili solo a pagamento. Lo stesso vale per la rimozione automatica dal disco fisso dei file che non apriamo da molto tempo. Per iscriversi al servizio è sufficiente collegarsi al sito ufficiale ed effettuare la sottoscrizione usando uno dei nostri account, per esempio Google o Microsoft. Meglio se partiamo già con uno di quelli che vogliamo unificare. Dobbiamo solo dare le autorizzazioni, confermare la nostra email su Odrive e siamo pronti, con una settimana di servizio premium di prova incluso.

Colleghiamo i nostri servizi cloud a Odrive

  1. Una volta effettuato l’accesso, troveremo già elencato il servizio con il quale ci siamo iscritti. Possiamo navigare le cartelle, ma ricordiamoci che Odrive ha il controllo completo: se cancelliamo qualcosa, sparirà anche dal servizio vero e proprio.
  2. Clicchiamo su Link Storage al di sotto del servizio elencato. Ci sono tutti i cloud più famosi e alcune “sorprese”, come Facebook. Dobbiamo fare attenzione a scegliere correttamente fra servizi normali e “for business”, se ci sono.
  3. Scelto il servizio (in questo esempio Box.com) dobbiamo avviare la procedura di autorizzazione per collegare i due siti. Partiamo facendo clic su Authorize per spostarci sui server del cloud che stiamo “agganciando”.
  4. Il meccanismo di autorizzazione cambia in base ai servizi, alla configurazione, al sistema di autenticazione e così via, ma in generale al termine vedremo un riepilogo
    di quello che può fare Odrive e dovremo confermarlo.
  5. Una volta elencati i diversi servizi, li possiamo navigare tutti senza problemi. Manca una funzione di ricerca, ma già così è una comodità considerevole. Facendo clic su Download Desktop Sync scarichiamo il pratico client per Windows.
  6. Odrive Sync è piuttosto spartano in alcuni aspetti, ma efficace in altri. Per esempio non possiamo selezionare quali cartelle sincronizzare. Tuttavia, nelle impostazioni
    di default, il download avviene solo “a richiesta”.
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