Uno studio risponde finalmente alla domanda che tutti si sono posti negli ultimi mesi: quale tra ChatGPT e Google è più efficace? Nel complesso, è il chatbot a dimostrarsi più completo e ricco di sfumature. È molto lontano dall’annunciare la morte del motore di ricerca.

Quando ChatGPT è stato distribuito al grande pubblico, tra gli utenti ha iniziato a diffondersi una domanda: lo strumento di OpenAI è destinato a sostituire Google? Da un lato, i suoi sostenitori affermano che l’IA è in grado di formulare risposte in base alle esigenze individuali, di eseguire operazioni complesse o semplicemente di mantenere una conversazione. D’altro canto, i suoi detrattori ne sottolineano i limiti, soprattutto temporali, che le impediscono di fornire risposte sugli eventi recenti.

Oggi, un nuovo studio è arrivato a risolvere questo burrascoso dibattito. Preply ha deciso di porre la stessa serie di domande a entrambi gli strumenti e di analizzare le loro risposte per determinare chi è il vincitore tra i due. Le 40 domande sono state suddivise in tre livelli di difficoltà e selezionate per coprire un’ampia gamma di argomenti, dalla cultura alla politica alla salute. Infine, i ricercatori hanno valutato le risposte in base a una dozzina di criteri, come il livello di dettaglio, la neutralità e la chiarezza.

Google ha davvero il suo bel da fare con chatGPT

E il vincitore è… ChatGPT. L’IA ha vinto 26 round su 40 contro il suo rivale. Quest’ultimo ha ovviamente ottenuto risultati migliori per quanto riguarda le notizie e le domande vaghe, ma è stato ampiamente penalizzato dal numero di inserzioni pubblicitarie o da alcuni risultati fortemente distorti. Alla domanda “Dio esiste?”, Preply nota, ad esempio, che Google mostra prima gli annunci delle chiese.

“Mentre ChatGPT adotta quasi sempre un tono sfumato e offre un contesto ponderato, i risultati di ricerca di Google riflettono spesso una natura umana più elementare, piena di rumorosi annunci di vendita e inquadramenti riduttivi progettati per catturare rapidamente l’attenzione, a scapito delle sfumature e, a volte, della verità”, si legge nello studio.

Stiamo quindi assistendo alla caduta di Google? Non così in fretta. Il gigante del web non ha ancora detto la sua ultima parola. Pochi giorni fa, l’azienda di Mountain View ha presentato il suo contrattacco chiamato Google Bard, che a sua volta promette di rivoluzionare il motore di ricerca. Il duello è iniziato.

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