La solidarietà non conosce confini.

Sono arrivate all’Ospedale San Jacopo di Pistoia le mascherine donate dall’azienda cinese Black Shark.

Sono state settimane difficili ma gli ultimi giorni sembrano regalare la speranza della fine dell’emergenza, anche se questo non significa affatto che potremo metterci tutto alle spalle. Anzi, siamo tutti consapevoli del fatto che la strada è assai lunga e non priva di difficoltà. Non è il momento di abbassare la guardia o di cedere.

L’allerta non è abbassata in alcun luogo, eppure non cessano le dimostrazioni di solidarietà. E qui sorprende il cuore grande di alcuni. Black Shark è un’azienda all’avanguardia nella produzione di device che mirano ad offrire esperienze di gioco uniche, a partire dalla punta di diamante, ovvero i suoi smartphone da gaming, alle cuffie fino agli accessori. In pochi anni è divenuta leader nel settore grazie alle continue innovazioni, alla professionalità ed alla profonda conoscenza del settore gaming. Chi ci segue sa che siamo un gruppo di appassionati di tecnologia; la nostra passione ci ha permesso di stabilire contatti con moltissime aziende, fra cui appunto la Black Shark che ci ha incuriositi ed attratti con i suoi device spettacolari ed innovativi.

Abbiamo chiesto loro se avevano la possibilità di fare una donazione all’Ospedale San Jacopo di Pistoia. Solo poche ore di attesa e la risposta, affermativa!, è arrivata. Abbiamo fatto da ponte con le autorità competenti, in modo che il tutto avvenisse nel modo più fluido possibile (ah, la burocrazia), ma il più l’ha fatto la Black Shark con la sua generosità ed una rapidità nello svolgere tutte le pratiche che ci ha sorpresi doppiamente (se fosse dipeso da loro, le mascherine sarebbero arrivate giorni fa). E il nostro grazie si moltiplica!

Dopo la Je, anche la donazione di Black Shark è giunta a destinazione. Ma non è finita. Noi di Ceotech.it continueremo a fare nel nostro piccolo del nostro meglio.

Un grazie va anche al nostro Francesco che non si è arreso davanti ad e-mail cestinate, linee casualmente cadute o perennemente occupate, burocrazia, modulistica, impiegati catapultati in smart working assai poco smart, domande senza risposta, notti in chat. Io non avrei retto. Grazie anche ai nostri amici, loro sanno chi sono, per il sostegno a distanza e per le video chiamate che strappano sempre un sorriso.

Ovviamente un grazie è dovuto a tutti gli operatori sanitari, addetti e volontari che in questo periodo difficile non hanno mai fatto un passo indietro e non si sono lasciati divorare dalla paura.

Un grazie anche ai corrieri e alle loro agenzie, che hanno lavorato più che mai e spesso hanno fornito assistenza per gli aspetti burocratici in modo più chiaro e rapido degli uffici competenti.

Anche se siamo fisicamente lontani le mani tese e i cuori aperti ci rendono più vicini che mai.

Ai nostri lettori ci permettiamo di dare un piccolo consiglio: provate a vedere tutto da un’altra prospettiva. Le pareti non sono altro che un confine fisico, in un mondo idealmente senza confini.

E poi una piccola richiesta: per favore, non gettate guanti e mascherine monouso per terra, ma smaltitele correttamente! Altrimenti avremo un altro disastro ambientale a cui cercar di porre rimedio, un disastro evitabile con un po’ di impegno e buon senso.

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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.