Il direttore di Baldur’s Gate 3 si oppone all’idea dei servizi in abbonamento per i videogiochi, sottolineando l’importanza della qualità e dell’indipendenza degli sviluppatori.

In un’intervento che sconvolge l’industria videoludica, Swen Vincke, amministratore delegato di Larian Studios, ha espresso un’opinione controversa e categorica: i suoi giochi non saranno mai inclusi in servizi in abbonamento come Xbox Game Pass e PlayStation Plus. Vincke, conosciuto per essere il direttore di Baldur’s Gate 3, ha condiviso questa posizione in un post sul social network X (ex Twitter).

Secondo Vincke, un mondo in cui i servizi in abbonamento diventano il modello di business dominante avrebbe impatti negativi sia per gli sviluppatori che per i consumatori. La sua preoccupazione principale riguarda la qualità del contenuto: sostiene che diventa più difficile produrre materiali di alto livello quando un modello di abbonamento predomina e un “gruppo selezionato” decide quali prodotti vengano distribuiti o meno.

Il direttore sottolinea l’importanza di mantenere un collegamento diretto tra sviluppatori e giocatori. Nella sua visione, i modelli di abbonamento tendono a privilegiare un approccio di massimizzazione dei profitti basato sul rapporto costi-benefici, a discapito della qualità e della varietà dei contenuti.

Vincke chiarisce che non vede nulla di intrinsecamente sbagliato nel perseguire la redditività, ma avverte contro il rischio di un monopolio nel settore. Attualmente, gli sviluppatori sono già dipendenti da poche piattaforme di distribuzione digitale e, se queste dovessero convergere verso un modello di abbonamento, la situazione potrebbe diventare critica.

Questa dichiarazione arriva poche settimane dopo che Vincke aveva annunciato che Baldur’s Gate 3 non sarebbe mai stato incluso in Xbox Game Pass. Ora, amplia questo impegno affermando che nessun titolo di Larian Studios sarà disponibile su servizi in abbonamento.

Le osservazioni di Vincke si inseriscono in un dibattito più ampio sull’industria videoludica e sui modelli di business emergenti. In netto contrasto con la sua posizione, il responsabile dei contenuti di Ubisoft ha recentemente espresso un punto di vista positivo sui servizi in abbonamento, notando un enorme potenziale di crescita in questo settore.

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