Nel 2018, la startup di veicoli elettrici Arrival ha collaborato con UPS per costruire una nuova generazione di furgoni elettrici per le consegne, iniziando con una flotta pilota di 35 veicoli, da utilizzare sia negli Stati Uniti che in Europa. In seguito l’azienda ha ampliato il suo raggio d’azione, lavorando a progetti per un autobus elettrificato, un veicolo EV per il rideshare per Uber e un impianto di batterie da 11,5 milioni di dollari. Dopo tutto questo la scorsa settimana l’azienda ha annunciato improvvisamente di aver deciso di chiudere i progetti relativi agli autobus e al settore automobilistico per “concentrare le proprie risorse sul mercato statunitense e far progredire ulteriormente le proprie tecnologie abilitanti“.

Nel comunicato stampa, l’azienda ha dichiarato che “la scalata della produzione nella micro fabbrica di Bicester nel Regno Unito richiede ulteriori investimenti significativi in attrezzature e capitale circolante e l’azienda ha stabilito che i benefici di tali investimenti sarebbero meglio indirizzati al mercato statunitense“. Per questo motivo, l’azienda si ristrutturerà e concentrerà i propri sforzi sul Van e sulla tecnologia di base che lo fa funzionare.

Arrival cita il credito d’imposta per i veicoli elettrici negli Stati Uniti come una delle principali influenze sulla sua decisione, notando che l’Inflation Reduction Act “dovrebbe offrire tra i 7.500 e i 40.000 dollari per i veicoli commerciali, un ampio mercato e margini sostanzialmente migliori“. Purtroppo questo significa anche che l’azienda dovrà attuare dei licenziamenti nel Regno Unito anche se non tutta la produzione in UK cesserà.

Ricordiamo che gli Stati Uniti stanno puntando moltissimo sul mercato EV, con incentivi e finanziamenti che non riguardano solo i veicoli in sé ma anche tutta la catena, compresa la produzione di batterie e questo rappresenta senza dubbio un incentivo importante di investimento per le aziende del settore.

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Carolina Napolano
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