Samsung ha annunciato la sospensione delle spedizioni di prodotti in Russia, a causa dell’invasione delle forze armate del paese in Ucraina. L’elenco dei dispositivi non includerebbe solo gli smartphone ma anche altri prodotti. Secondo una fonte di Bloomberg, la restrizione si applicherebbe a prodotti che vanno dai chip agli smartphone e all’elettronica di consumo. In altre parole, il Paese presieduto da Putin non avrà accesso all’ennesimo ampio portafoglio di dispositivi.

In una dichiarazione di un rappresentante anonimo di Samsung, la società ha confermato che monitorerà il caso per definire i prossimi passi e ha anche annunciato che farà donazioni umanitarie per aiutare i rifugiati dall’Ucraina in altri paesi. Ecco la dichiarazione rilasciata da Samsung:

“A causa degli attuali sviluppi geopolitici, le spedizioni verso la Russia sono state sospese. Continuiamo a monitorare attivamente questa complessa situazione per determinare i nostri prossimi passi. I nostri pensieri sono con tutti gli interessati e la nostra priorità è garantire la sicurezza di tutti i nostri dipendenti e delle loro famiglie. Abbiamo in programma di sostenere attivamente gli sforzi umanitari in tutta la regione, incluso l’aiuto ai rifugiati. A tal fine, stiamo donando 6 milioni di dollari, incluso 1 milione di dollari in elettronica di consumo, oltre alle donazioni volontarie dei nostri dipendenti”

Samsung si unisce ad altre società

Samsung è tutt’altro che la prima azienda nel settore tecnologico ad applicare sanzioni alla Russia per la sua invasione dell’Ucraina. Tra le aziende che hanno già divulgato le proprie restrizioni, c’è la concorrente Apple, che aveva già sospeso la vendita dei suoi prodotti, oltre ad annunciare aiuti umanitari agli ucraini. Altri giganti della tecnologia che fanno la lista sono Microsoft – senza commercializzare prodotti e servizi –, Google – le cui pubblicità sono state bloccate e le monetizzazioni bloccate – e persino i social network Facebook e Twitter.

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