Il drone DJI Mavic 3 è un mix di efficienza ed estetica elettrizzante. Fotocamera Hasselblad con CMOS da 4/3, rilevamento ostacoli omnidirezionale, video 5.1K a 50 fps.

È passato un pò di tempo ma alla fine ce l’ho fatta, sono riuscito a provare ed a scrivere la mia recensione su questo attesissimo drone, aspettato per lungo tempo sia dal mondo professionale che da quello hobbistico, con la sua uscita non ha deluso le aspettative. L’ho potuto provare al Giardino Zoologico di Pistoia, assistito per l’occasione dal mitico Direttore della struttura dott.Paolo Cavicchio che ha reso oltremodo piacevole l’esperienza.

Provato dopo l’ultimo rilascio software che ha aggiornato il firmware della macchina e di fatto liberato praticamente tutte le potenzialità e funzionalità del DJI Mavic 3, ho potuto sbizzarrirmi con tutte le prove possibili, dall’evitamento ostacoli alle riprese automatiche, al volo libero, senza mai rimanere deluso dalle prestazioni. Devo dire che si era capito sin da subito, dall’apertura della confezione, che si era difronte ad una macchina per la quale DJI non si era risparmiata facendo leva sulle aspettative dei molti appassionati. Non c’è un fronzolo, tutto essenzialità e funzionalità, ogni cosa è al suo posto, un mix di efficienza ed estetica molto elettrizzante. All’interno della scatola, ben alloggiato e protetto, il Mavic non passa inosservato, piegato e imbragato dal sistema, anche questo innovativo, che protegge il gimbal/lente e tiene ferme le eliche in maniera semplice e molto efficace.

Insomma, sin dall’inizio, dall’apertura della scatola, si percepisce che la casa cinese ha fatto tutto per bene mettendo in rilievo l’importanza del progetto, dando sostegno anche ad un prezzo che purtroppo non è indifferente.

Con questo drone DJI ha espresso soluzioni tecniche raffinate che permettono di rendere l’esperienza di volo estremamente piacevole e totalmente sicura. Mi ha colpito particolarmente la silenziosità in fase di avvio, e quasi impercettibile il rumore delle eliche, silenziosissimo al decollo ed agile, molto agile, permettendo di muoversi in ambienti che normalmente sono off limits per i droni, come il recinto del Panda Rosso, pieno di alberi e rami che avevo affrontato sino ad allora solo con un Nano Plus o con un Beta Fpv, droni molto più piccoli e con i quali avevo trovato grosse difficoltà con i movimenti base e l’interazione di questi con i sensori per l’evitamento degli ostacoli, cosa non successa con il DJI Mavic 3. Le linee plastiche, rassicurano dando un senso di stabilità a tutta la macchina enfatizzando naturalmente l’aerodinamicità ed esaltando la macchina fotografica Hasselblad la cui gamma dinamica, ma soprattutto tonale, dà giustizia all’impegno della casa produttrice Svedese.

Veniamo ai dati tecnici

Il peso è di 895gr per la versione Fly More Combo mentre la versione Cine, orientata al settore professionale, pesa leggermente di più, circa 899gr.

Gli elementi che saltano immediatamente all’occhio, e che distinguono questa macchina dalle precedenti DJI e dal resto del mercato, sono i sensori che permettono una copertura a 360° permettendogli di vedere ostacoli a circa 200 mt di distanza permettendo di operare la correzione migliore per la situazione che gli si prospetta davanti. Anche la Skydio, che da sempre usa i droni DJI per enfatizzare le caratteristiche delle proprie macchine troverà difficoltà questa volta nel trovare difetti da utilizzare per le proprie pubblicità.

Il drone Mavic 3 monta un nuovissimo sensore dalle dimensioni di 4/3″, un sensore da 20 megapixel effettivi con un FOV di 84° che tradotto in un linguaggio più semplice è l’equivalente di un obiettivo 24 mm. Questo permette di girare video in 5.1K fino ad un massimo di 50 fps con una qualità eccezionale. Rispetto al precedente modello è un miglioramento delle prestazioni in condizioni difficili come quelle in notturna. Prestazioni eccezionali sino a poco tempo fa ad essere onesti, ma in linea con quello che sta accadendo anche con questo inizio anno effervescente con altre marche più o meno blasonate: Autel su tutte, che con i droni Nano+ ed Evo Light ha fatto cose eccezionali con l’utilizzo dei nuovi sensori RYYB. Sul Mavic 3 troviamo anche uno zoom 28X che purtroppo, non permette che una modalità esplorazione in ambito lavorativo in quanto la qualità scema abbastanza velocemente.

DJI ha scelto di dare seguito, nel bene e nel male, all’utilizzo della DJI Fly e del radiocomando che tanto successo hanno riscosso con i droni Air e Mini 2, ma che non rassicura il pilota esperto nell’effettuare movimenti complessi.

Batteria

Il grande punto a favore di Mavic 3 è la sua autonomia. La batteria è cresciuta, arrivando a 5000 mAh e permettendo all’ultimo drone di DJI di raggiungere quasi 40 minuti reali di autonomia. Dai test effettuati sembra quasi impossibile arrivare ai 46 minuti dichiarati, ma resta comunque un risultato eccezionale. Da parte mia, che l’ho utilizzato per delle riprese agli animali del giardino Zoologico di Pistoia, devo dire che una batteria ben carica mi ha permesso di effettuare riprese per buona parte della mattinata.

Conclusioni

Il prezzo al quale è venduto Mavic 3, come detto, non è indifferente e lo pone per forza di cose in una fascia di mercato diversa rispetto alle versioni precedenti. Per portarsi a casa la versione base sono infatti necessari 2119€ che diventano 2899€ per la Combo da me provata.

Mentre per la versione Cine si arriva a sfiorare i 5000€ ma con il nuovissimo DJI RC pro con display da 1000nit in dotazione. Vale la pena acquistare il nuovo Mavic 3 Pro? Senza ombra di dubbio sì, anche se il suo utilizzo lo vedo orientato ad un mondo professionale sempre meno avvezzo ad accettare compromessi sulla qualità dell’immagine.

Il 2022 è iniziato molto bene per il mercato dei droni e questo prodotto della DJI conferma la tendenza del mercato nel ricercare la qualità, quei miglioramenti significativi che permetteranno di inserire queste macchine in settori che sino ad oggi sono risultati, per tante ragioni, impermeabili… e siamo solo all’inizio.

Se siete interessati ad acquistare il drone Mavic 3 potete farlo dallo store DJI dove attualmente il prodotto è disponibile nelle varie combinazioni a prezzo scontato a partire da 1949 euro.

È possibile poi acquistarlo sullo store Amazon:

Si possono acquistare anche gli accessori separatamente.

Cosa contiene la confezione

Drone Mavic 3 x 1, Batteria di volo intelligente x 3, Radiocomando RC-N1 x 1, Cavo per RC-N1 x 3, Caricabatteria x 1, Stazione di ricarica per batterie x 1, Cover di stoccaggio x 1, Eliche (coppia) x 6, Set di filtri ND (ND4/8/16/32), Borsa da trasporto convertibile x 1 e altri accessori essenziali.

Scheda tecnica

  • Peso al decollo Mavic 3: 895 g, Mavic 3 Cine: 899 g
  • Dimensioni (Richiuso/Aperto) Richiuso (senza eliche) 221×96,3×90,3 mm (Lunghezza × Larghezza × Altezza), Aperto (senza eliche) 347,5×283×107,7 mm (Lunghezza × Larghezza × Altezza), Distanza diagonale 380,1 mm
  • Massima velocità di salita 1 m/s (Modalità C), 6 m/s (Modalità N), 8 m/s (Modalità S)
  • Massima velocità di discesa 1 m/s (Modalità C), 6 m/s (Modalità N), 6 m/s (Modalità S)
  • Velocità massima (a livello del mare, in assenza di vento) 5 m/s (Modalità C), 15 m/s (Modalità N), 19 m/s (modalità S)
  • Quota massima di tangenza 6.000 m
  • Autonomia di volo (in assenza di vento) 46 minuti
  • Autonomia di volo stazionario (in assenza di vento) 40 minuti
  • Massima distanza di volo 30 km
  • Resistenza alla velocità del vento 12 m/s
  • Angolo massimo di inclinazione 25° (Modalità C), 0° (Modalità N), 35° (Modalità S)
  • Massima velocità angolare 200°/s
  • Temperatura operativa Tra -10° e 40°C (14° – 104°F)
  • GNSS GPS + Galileo + BeiDou
  • Accuratezza del volo stazionario Verticale: ±0,1 m (con posizionamento visivo); ±0,5 m, (con posizionamento GNSS), Orizzontale: ±0,3 m (con posizionamento visivo), ±0,5 m(con sistema di posizionamento ad alta precisione)
  • Memoria interna Mavic 3: 8 GB (lo spazio disponibile è di ca. 7,2 GB), Mavic 3 Cine: 1TB (lo spazio disponibile è di ca. 934,8 GB)

Per le altre schede tecniche, Fotocamera Hasselblad, Teleobiettivo, Stabilizzatore, Trasmissione video, Batteria, Radiocomando, Stazione di ricarica e caricatori, potete consultare il sito ufficiale DJI.

Articolo precedentePixel 6 ottiene un widget per controllare i device Bluetooth
Articolo successivoiPhone 14 Pro, nuova immagine mostra punch-hole più grandi
Nazzareno Guarducci
Architetto e Fotografo dell’Architettura. Dal 2015 è appassionato di droni e li utilizza in ambito professionale per la fotografia e l’aereofotogrammetria. Anche se particolarmente attratto dal mondo Autel, non disdegna assolutamente altre aziende come DJI, Parrot o Skydio.

2 Commenti

  1. Ancora…
    Un altro che straparla, pure elettrizzato.
    Anch’io devo dire… per legge.
    Devo dire qualcosa a te, Nazzareno, perché hai scritto, come tanti recensori italiani prima di te dal primo giorno della presentazione, mesi fa, una ripetuta balla.
    Il DJI Mavic 3 ha solo fotocamere a focale fissa.
    NON ha alcun obiettivo ZOOM!
    Zero, nada!
    Chi continua ancor oggi a raccontare, a ripetere pedestremente, che ha un obiettivo zoom, è otticamente un ingenuo ignorante od un pappagallo mistificatore, complice di DJI.
    Oppure entrambe le cose.
    La (falsa) definizione di zoom qui è solo una strategia commerciale per abbagliare i sempliciotti, ingannandoli e stravolgendo i capisaldi delle definizioni ottiche.
    Alla pari di tutti gli zoom digitali presenti diffusamente negli smartphone e che sono qualitativamente degli obbrobri, qui c’è solo un altro artificio aggiuntivo, per altro mal riuscito, di ottenere un falso super zoom del piffero, non continuo, scavallando da una fotocamera all’altra.
    E non ha nemmeno uno zoom ibrido come scrive qualcun’altro, perché sarebbe definibile ibrido se avesse di base almeno un modestissimo zoom ottico 2X, oltre a quello digitale.
    Non ce l’ha, entrambi gli obiettivi delle due differenti fotocamere sono privi di zoom ottico!

    Mi raccomando, non pubblicare, non pubblicate questo commento scomodo.

    • Buongiorno, lo zoom ottico nel Mavic 3 arriva a 6,75x che, grazie ad un software sempre più performante, arriva al 28x con qualità accettabile. Sia lo zoom ottico che lo zoom digitale, sono adatti per una “perlustrazione” visiva dello spazio. Nel Mavic 3, la funzione zoom è riservata alla macchina secondaria da mezzo pollice, quella superiore per intenderci, che ha una lunghezza focale di 163mm.
      È giusto precisare che la risolvenza della lente, come del resto la gamma dinamica e tonale del sensore sono lontani da quelle di una reflex professionale ed ancor più da una mirroless Hasselblad. Nella X1D, per esempio, il modello tra i più economici della Hasselblad, il sensore cmos è da 43,8×32,9mm sia la gamma tonale che dinamica hanno raggiunto vette interessantissime per una mirroless e per la fascia di prezzo a cui si riferisce: €.6.000. Le lenti intercambiabili, spesso ottiche fisse, hanno una risolvenza adatta al digitale permettendo di sfruttare appieno la risoluzione del sensore. Lente e macchina spesso superano i diecimila euro.
      Nel mondo dei droni, intese come macchine fotografiche volanti, i compromessi sono all’ordine del giorno (anche se i progressi fatti da Autel, Skydio e DJI sono molto importanti ed inimmaginabili sino a pochi mesi fa), ma per necessità estreme c’è sempre la soluzione di montare direttamente sul drone (adatto) la macchina fotografica professionale.
      Quindi, lo zoom ottico nel Mavic 3, come raccontato nell’articolo, offre ottime prestazioni per la fascia di prezzo a cui ci si riferisce.

Comments are closed.