Alla vigilia della partenza per i Giochi Olimpici di Pechino, che hanno preso il via oggi, l’FBI ha esortato tutti gli atleti a tenere i cellulari personali a casa e utilizzare un telefono usa e getta durante la manifestazione. L’app ufficiale delle Olimpiadi è stata infatti ritenuta poco sicura sul fronte della protezione dei dati personali e il timore è che si verifichino attacchi hacker, furti di dati e installazioni di sistemi di tracciamento non autorizzati.

In Cina vige una cultura della sorveglianza e della censura molto sofisticata e merita ricordare che la legislazione cinese differisce notevolmente da quella occidentale. In Cina le autorità possono richiedere e avere accesso a ogni dato trasmesso sul territorio del Paese. L’applicazione ufficiale dei Giochi Olimpici, che tutti gli atleti e i funzionari sono tenuti a usare, ha dimostrato di avere significative vulnerabilità che, se sfruttate, potrebbero portare alla compromissione dei dati sul device utilizzato.

Le autorità cinesi sono seriamente preoccupate di proteggere l’immagine della Cina sia nel Paese sia all’estero e ciò le ha portate a diventare lo Stato autoritario digitale più avanzato del mondo. È stato dimostrato che l’applicazione dei Giochi Olimpici contiene funzionalità di censura, progettate per salvaguardare la narrativa statale e assicurare che la Cina appaia sotto una luce positiva. Al loro arrivo, gli atleti devono quindi aspettarsi di vedere intercettati i propri dati e le proprie telefonate. Esiste, infatti, una serie di leggi di sicurezza nazionale che obbliga le società di comunicazione a fornire su richiesta informazioni all’intelligence statale e ai servizi di sicurezza.

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