La sentenza della CMA del Regno Unito di bloccare l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft ha suscitato la reazione di NVIDIA e Boosteroid, che hanno manifestato il loro dissenso.

Bloccata l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft: la Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito ha espresso la propria opposizione alla fusione, impedendo così il deal. La decisione arriva dopo quasi sedici mesi di trattative e controversie tra Microsoft e i vari Paesi coinvolti, che avevano cercato di approvare l’acquisizione sulla base di argomenti che spaziavano dal cloud gaming fino alle prestazioni tecniche di Nintendo Switch. La CMA ha preso questa posizione per fornire un terreno di gioco equo per il cloud gaming e per promuovere la concorrenza.

Da un lato, ci sono stati i fornitori di servizi di cloud gaming come NVIDIA GeForce NOW e Boosteroid che si sono espressi contro la decisione della CMA, vedendo la fusione come un modo per rendere i giochi più disponibili agli utenti tramite il cloud, migliorando così la concorrenza. Dall’altro, Florian Mueller ha espresso la sua disapprovazione, affermando che la CMA non sta impedendo qualcosa che danneggerebbe la concorrenza, ma sta proteggendo un leader di mercato dalla concorrenza e impedisce l’emergere di un serio sfidante agli app store mobili di Apple e Google.

Il punto della discordia sembra essere l’aspetto particolarmente scoraggiante della nozione di cloud gaming: la fusione Microsoft/Activision Blizzard avrebbe reso potenzialmente Call of Duty, e successivamente gli altri titoli Blizzard, più accessibili sul cloud, come dimostrato dalle partnership that Microsoft ha stretto con altri fornitori di cloud gaming e persino con piattaforme come Nintendo Switch. Tuttavia, la Nintendo Switch è stata respinta dalla CMA a causa della sua incapacità tecnica di far girare i giochi di Call of Duty.

Infine, qualora la decisione della CMA non venisse ribaltata, Microsoft e Activision Blizzard inizieranno a lottare per l’appello in modo più aggressivo di prima, mentre la storia è in continua evoluzione. Al momento, la CMA ha esposto le proprie ragioni e la questione sarà decisa dai regolatori che determineranno l’eventuale impatto sulla concorrenza, assicurando che il cloud gaming sia equo e accessibile per tutti.

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