Contraddicendo le voci dell’anno scorso, Huawei non solo ha lanciato la serie Mate 60 con Kirin 9000s, ma è pronta ad annunciare l’arrivo di un altro chip, il Huawei Kirin 830.

Contrariamente alle previsioni e alle dichiarazioni rilasciate lo scorso anno, Huawei torna a sorprendere il mercato tecnologico. Il gigante cinese ha annunciato la serie Huawei Mate 60, con una piattaforma alimentata dal chipset Kirin 9000s, e ora, a dispetto delle affermazioni passate, risuona nel mondo tech l’eco di un nuovo System on Chip (SoC), denominato Kirin 8. La notizia, che giunge a nove mesi dalla dichiarazione dell’azienda sulla presunta assenza di nuovi chipset Kirin nel 2023, riverbera non solo come una rivelazione ma sottolinea anche l’intraprendenza e la resilienza di Huawei nell’attuale scenario di sfide commerciali.

Le anticipazioni che circolano sul prossimo chipset, probabilmente battezzato Huawei Kirin 830, suggeriscono un lancio insieme alla serie Nova 12 “alla fine dell’anno”, secondo quanto riportato da fonti vicine all’azienda. Questa non è la prima volta che di parla del Kirin 830, ma rappresenta la prima volta in cui le voci si materializzano con una finestra temporale di rilascio, confermando, almeno parzialmente, le voci precedentemente circolate. Tra le informazioni trapelate, il Kirin 830 dovrebbe esordire esclusivamente sullo smartphone base della serie Huawei Nova 12, il quale si preannuncia ricco di feature, vantando tre fotocamere posteriori, un imponente fotocamera selfie da 60 MP e un supporto di ricarica rapida da 88W.

Il percorso per la realizzazione del Kirin 830 si preannuncia tortuoso e avvolto in un alone di mistero. Le speculazioni sulle prestazioni del chip lo pongono sullo stesso piano dei colleghi Snapdragon 778G o 870 di Qualcomm, tuttavia, ci muoviamo ancora nel regno delle ipotesi, con informazioni ufficiali che tardano ad arrivare. La questione più spinosa e densa di incertezze riguarda il “chi” e il “come” inerenti alla produzione del chipset, dal momento che le tecnologie e i brevetti 5G sono ancora fermamente nelle mani di aziende statunitensi, che, in base alle attuali regolamentazioni commerciali, non possono intrattenere rapporti commerciali con Huawei né con la sua filiale produttiva di chipset, HiSilicon.

L’impegnativa strada di Huawei, costellata da sanzioni e restrizioni commerciali, pare non aver intaccato il ritmo innovativo e l’audacia dell’azienda. Quest’ultimo annuncio si innesta in un contesto in cui l’industria globale delle telecomunicazioni si trova a navigare tra l’innovazione tecnologica e le complessità geopolitiche, con Huawei che continua a rafforzare la propria presenza, affrontando con decisione le tempeste che lo attraversano.

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Carolina Napolano
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