Superati gli ostacoli antitrust con un accordo chiave, Microsoft e Activision Blizzard intravedono un futuro insieme, mantenendo viva la competizione nel settore del cloud gaming.

La carovana dei negoziati ha finalmente raggiunto la sua destinazione: Microsoft ha ufficializzato l’acquisizione di Activision Blizzard, un viaggio che ha intricato il mondo finanziario e tecnologico per mesi, tra speculazioni, battaglie legali e negoziati che hanno messo a dura prova la resilienza e la strategia delle due entità. Questo marcatore da 69 miliardi di dollari non è semplicemente un altro punto nei libri di storia delle acquisizioni, ma l’apoteosi di una saga che ha attraversato l’oceano, implicando non solo le aziende stesse, ma anche i regulator del mercato globale.

Il viaggio era iniziato nel freddo gennaio del 2022, quando le intenzioni di Microsoft erano state messe in piazza, con l’annuncio di voler acquisire Activision Blizzard per un affare da capogiro: 68,7 miliardi di dollari. L’ambizione sottostante non era solo l’acquisto di una delle più influenti aziende videoludiche, ma un posizionamento come terza potenza mondiale nel settore, scalzando concorrenti di peso come Tencent e Sony. Questo movimento audace, tuttavia, ha acceso subito i riflettori delle autorità antitrust a livello globale, scatenando un mare di indagini e scrutini.

Il 26 aprile, un colpo di scena: la Competition and Markets Authority (CMA), il guardiano britannico della concorrenza, ha messo un fermato alla mega-opera, accendendo i riflettori sul potenziale squilibrio che tale manovra avrebbe potuto portare nel settore, in particolar modo nel delicato universo del cloud gaming. Un rischio non di poco conto per Microsoft, che si trovava di fronte alla spada di Damocle di una penalità da 3 miliardi di dollari se l’accordo fosse deragliato.

Il fulcro per sbloccare questo intricato intreccio si è rivelato essere un accordo sorprendente: la cessione dei diritti dei giochi, attuali e futuri, nel cloud e oltre i confini dello spazio economico europeo, all’affermata Ubisoft. Un accordo le cui cifre rimangono avvolte nel mistero, ma che ha spianato la strada alla concessione delle licenze dei contenuti Activision Blizzard a fornitori di cloud gaming anche al di fuori dell’ecosistema Windows, assicurando un campo di gioco quanto più equo possibile.

Phil Spencer, CEO di Microsoft Gaming, con una nota di umiltà e anticipazione, afferma: “Oggi è un buon giorno per giocare. Diamo ufficialmente il benvenuto a Activision Blizzard King nel Team Xbox. Insieme, creeremo storie ed esperienze che uniscono i giocatori, in una cultura che consente a tutti di lavorare al meglio e di celebrare prospettive diverse”. Così, in mezzo ai colossi tecnologici e ai titani videoludici, emerge una filosofia che parla non solo di dominio e acquisizione, ma di apprendimento congiunto, innovazione e, soprattutto, condivisione nel futuro che sta per dispiegarsi.

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