In un’epoca ricca di stimoli visivi di ogni genere, intelligenza artificiale e neuroscienza ci mostrano che un linguaggio visivo inclusivo è in grado di costruire fiducia, mentre l’incoerenza delle esperienze sensoriali la distrugge. Per colmare questo gap è nata Gradient, l’applicazione che attraverso l’analisi delle immagini certifica la fairness culture dei brand valutandone il grado di diversity, equality e inclusion.

Attraverso un assessment di tutti i contenuti visivi diffusi da un brand su un qualsiasi canale di comunicazione (sito web, social network, visual in store), Gradient fa luce sulla coerenza dei messaggi condivisi e quelli percepiti dagli spettatori, supportando le organizzazioni nella costruzione di una propria fairness identity.

Reti neurali e modelli di apprendimento automatico permettono di effettuare una valutazione data-driven e priva di bias, sulla base di due pilastri quali diversity (gender distribution, gender priority, etnicity distribution, etnicity priority) e inclusion (body positivity, disability, age range, alternative families).

Gradient fornisce alle organizzazioni report trimestrali e un bilancio annuale –Visual D&I Report– per monitorare la fairness culture aziendale e di best practice a livello globale (o di settore), rendendo actionable i risultati nel miglioramento delle politiche di comunicazione e per la pubblicazione nel bilancio di sostenibilità.

Gradient è una spin-off di Kellify, la science-company che ha scoperto i segreti dell’interazione uomo-immagine e il meccanismo che lega la percezione visiva alle emozioni, permettendo ai migliori e-commerce, app di dating e brand di deliziare i propri utenti con le migliori immagini, o intercettando i trend di opere d’arte, vino e collectibles per nuovi investimenti consapevoli.

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