Oltre alle notifiche quotidiane che già conosciamo, con tocchi, vibrazioni e avvisi acustici, Google sta sperimentando anche i cosiddetti “Little Signals” – o piccoli segnali – che portano maggiore interazione con l’ambiente per, appunto, dare segnali che interagiscono con l’ambiente, con diverse possibilità.

Parte di uno sforzo di elaborazione ambientale, questi dispositivi di diversa tipologia forniscono notifiche attraverso una varietà di input sensoriali, che vanno dalle manopole che si muovono, alla proiezione di ombre, al soffio d’aria. In un video pubblicato alcuni giorni fa, Google ha mostrato i dispositivi che portano queste funzioni.

Esistono anche alcuni tipi di funzionalità per le notifiche urgenti, come il gadget che solleva un pulsante gradualmente fino a quando la persona non nota la modifica. L’idea è di portare allarmi meno invasivi, che portino indicazioni sensoriali, con meno rumori o campanelli.

È ipotizzabile che in futuro questo tipo di tecnologia possa essere integrata anche nei dispositivi Google Home, Nest Hub e altri gadget tech. Le funzioni sono ancora in fase di test iniziale, ma sul sito web di Google esiste già un codice scaricabile.

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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.