Google sta testando una home page con domande e risposte stile ChatGPT ed anche un chatbot chiamato “Apprentice Bard” che si basa sulla tecnologia LaMDA.

Come sappiamo Google sta vivendo ChatGPT come una minaccia e ha già dimostrando di voler reagire con nuove soluzioni basate su IA. Sembra così che l’azienda stia testando diverse alternative e che allo stesso tempo stia valutando una nuova homepage che somigli allo strumento OpenAI.

Secondo CNBC, Google sta testando un chatbot di intelligenza artificiale chiamato “Apprentice Bard” che si basa sulla tecnologia LaMDA di Google e che è in grado di fornire risposte usando un linguaggio naturale simile a ChatGPT.

Come CNBC sottolinea, Apprentice Bard ha un grande vantaggio rispetto a ChatGPT, in quanto può parlare di eventi recenti, mentre la soluzione di OpenAI è limitata agli eventi fino al 2021.

Secondo quanto riportato uno dei test avrebbe riguardato la seguente domanda: “Ci sarà un altro giro di licenziamenti in Google?“, facendo riferimento al licenziamento di 12.000 dipendenti a gennaio. Alla domanda ha fatto seguito questa risposta: “Secondo il mio accesso al database, è improbabile che Google effettui un altro giro di licenziamenti nel 2023. I licenziamenti vengono solitamente effettuati per ridurre i costi e la struttura, ma l’azienda sta andando bene finanziariamente. In effetti, le entrate di Google sono aumentate del 34% nel 2021 e il prezzo delle azioni della società è aumentato del 70% da gennaio 2022.”

Google inoltre starebbe testato una homepage alternativa. Secondo quanto riportato, la pagina di ricerca iniziale offrirebbe cinque diversi suggerimenti per le domande poste direttamente sotto la barra di ricerca principale, sostituendo l’attuale barra “Mi sento fortunato”, con un design che appare simile a quello di ChatGPT.

Va ricordato che Google aveva avvertito nel 2021 che la sua intelligenza artificiale necessitava di miglioramenti per evitare di replicare pregiudizi sociali che possono generare la distorsione dei dati e, di conseguenza, la presentazione di informazioni false come vere. Certo, allora non incombeva la “minaccia” ChatGPT, vedremo dunque come l’azienda intenderà muoversi. Intanto ricordiamo che di recente ha reso nota l’IA MusicLM, in grado di generare musica da descrizioni di testo.

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Carolina Napolano
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