Gli sforzi per arginare il dominio di Google nel mercato pubblicitario si intensificano, con l’UE che potrebbe richiedere a Alphabet di vendere parte del suo business pubblicitario. La mossa, se realizzata, potrebbe stabilire un precedente per altri giganti tecnologici.

Gli occhi vigili dell’Unione Europea si stanno concentrando su Google. Fonti affidabili hanno confermato al Wall Street Journal che le autorità antitrust dell’Unione Europea potrebbero richiedere ad Alphabet, la società madre di Google, di cedere una porzione significativa del suo business pubblicitario. La Commissione Europea potrebbe aprire una denuncia formale contro Google già mercoledì 14 giugno, intensificando gli sforzi per controllare il dominio della società nel mercato degli annunci digitali.

L’indagine sulla posizione dominante di Google nel mercato pubblicitario è iniziata nel 2022. Da allora, le prove a sostegno di un’azione legale contro il gigante della tecnologia si sono accumulate. Uno studio ha rivelato che Google detiene una quota di mercato del 28% nel fatturato globale degli annunci online.

Nonostante un leggero calo rispetto al 2022, le vendite di annunci pubblicitari hanno generato a Google un fatturato di 69,79 miliardi di dollari nel primo trimestre di quest’anno, superando le aspettative degli analisti di mercato.

Non è usuale che le autorità di regolamentazione richiedano la suddivisione di un’azienda. Tuttavia, se l’UE dovesse imporre a Alphabet di scorporare parte del suo business pubblicitario, ciò costituirebbe un precedente significativo. Altre grandi aziende tecnologiche potrebbero trovarsi a dover affrontare richieste simili in futuro.

È importante sottolineare che un processo del genere è complesso e può richiedere anni per essere attuato, sempre che la Commissione Europea riesca a vincere la causa in tribunale.

Esiste una palpabile “frustrazione” in Europa nei confronti di Google, accusata di mantenere una posizione dominante sul mercato e di soffocare la concorrenza. La società è stata ripetutamente criticata per la sua mancanza di azione per affrontare queste denunce.

Né Google né la Commissione Europea hanno rilasciato commenti sulla questione. È da notare, tuttavia, che negli Stati Uniti è stata avviata una causa simile, con le autorità che richiedono a Google di vendere parte della sua divisione di gestione degli annunci.

Mentre le indagini continuano e la pressione aumenta, Google si trova in una posizione precaria. La decisione della Commissione Europea potrebbe avere un impatto duraturo non solo su Google, ma su tutto il settore tecnologico. È un caso da seguire attentamente, poiché potrebbe dare forma al futuro della regolamentazione antitrust nel mondo digitale.

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Team CEOTECH
La tecnologia dovrebbe arricchire la vita delle persone oltre a tutelare il pianeta.