Con la potente TPU v5p e l’ipercomputer AI, Google rafforza la sua posizione nel panorama dell’intelligenza artificiale generativa, sfidando i limiti della tecnologia e aprendo nuove frontiere di sviluppo.

Senza dubbio, il 2023 ha segnato un punto di svolta nell’ambito dell’intelligenza artificiale (IA) generativa. Google, leader riconosciuto nel settore, ha dato un impulso significativo a questa rivoluzione, annunciando sviluppi rivoluzionari.

Uno dei progressi più significativi di Google è stato l’introduzione della TPU v5p, l’unità di elaborazione Tensor (TPU) più avanzata dell’azienda. La TPU v5p è un acceleratore di IA progettato per addestrare e gestire modelli di intelligenza artificiale su larga scala, specialmente quei modelli che richiedono lunghi periodi di addestramento e calcoli matriciali intensivi, come TensorFlow o JAX. Con un’impressionante capacità di 8.960 chip per pod, utilizzando l’interconnessione inter-chip a alta larghezza di banda, la TPU v5p supera le sue predecessori, come la v5e e la v4, sia in termini di potenza di calcolo che di scalabilità.

Rispetto alla TPU v4, la TPU v5p raddoppia il numero di FLOP (Floating Point Operations per Second) e offre una scalabilità quattro volte maggiore. Questo si traduce in una capacità di addestrare modelli LLM (Large Language Models) 2,8 volte più velocemente e di incorporare modelli densi 1,9 volte più rapidamente.

Altrettanto impressionante è il nuovo ipercomputer AI di Google Cloud. Questa innovazione rappresenta un sistema integrato che unisce software aperto, hardware ottimizzato per le prestazioni, framework di apprendimento automatico e modelli di consumo flessibili. L’obiettivo è migliorare sia la produttività che l’efficienza, offrendo agli sviluppatori un accesso più ampio ai framework di apprendimento automatico come JAX, PyTorch e TensorFlow. L’ipercomputer AI utilizza la tecnologia di rete dei data center Jupiter di Google, che promette prestazioni di livello superiore.

Questo annuncio giunge in un momento cruciale, con il lancio dell’AI Alliance da parte di Meta e IBM, che punta sull’open sourcing. Anche se Google non fa parte di questa alleanza, l’azienda offre un supporto esteso ai suoi framework, sfidando le convenzioni e promuovendo la collaborazione nel settore.

In aggiunta a questi sviluppi, Google ha presentato Gemini, un nuovo modello di IA che viene definito come “il più grande e il più capace”. Disponibile in tre varianti – Gemini Pro, Gemini Ultra e Gemini Nano – sarà integrato in prodotti come Bard e Pixel 8 Pro, segnando un’ulteriore evoluzione nel campo dell’IA.

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