Google Assistant elimina il supporto per l’integrazione con app di terze parti per note ed elenchi, lasciando solo Google Keep come opzione principale.

Google Assistant, noto per essere un assistente virtuale versatile e ampiamente personalizzabile, ha recentemente annunciato un importante cambiamento nelle sue funzionalità. Il gigante tecnologico ha deciso di eliminare il supporto per l’integrazione di Assistant con le app di terze parti per le note e gli elenchi, limitando così le funzioni a Google Keep.

La comodità di creare e gestire le liste della spesa attraverso Google Assistant è indiscutibile. Con un semplice comando vocale, gli utenti possono aprire, leggere o aggiungere elementi alle loro liste. Tuttavia, questo servizio sarà presto limitato. Un utente di Reddit ha recentemente rivelato di aver ricevuto una comunicazione da AnyList, informandolo che l’app non sarà più utilizzabile tramite i comandi vocali di Google Assistant a partire dal 20 giugno.

Questo cambiamento non riguarda solo AnyList. Google ha aggiornato la sua documentazione per riflettere la sua decisione di terminare il supporto per tutti i servizi di note ed elenchi tranne Google Keep. Questo implica che anche app come Bring saranno escluse dal 20 giugno. Gli utenti non devono però temere di perdere i loro dati: grazie a Google Takeout, sarà possibile esportare i vecchi elenchi e appunti da Assistant, anche da app di terze parti.

La storia di Google Assistant e le sue funzionalità di prendere appunti hanno subito diverse fluttuazioni nel corso degli anni. Inizialmente, il servizio utilizzava Google Keep per le note e gli elenchi. Tuttavia, nel 2017, Google decise di trasferire la funzionalità degli elenchi della spesa su Google Express, per poi ripristinare l’integrazione con servizi di terze parti. Oggi, sembra che la ruota sia tornata al punto di partenza, con Google Keep come unica opzione.

La tempistica di questo cambiamento è alquanto sorprendente. Lo scorso anno, Google ha infatti concluso le “Azioni di conversazione” di Assistant in favore delle “Azioni delle app” per Android, dando agli sviluppatori tempo fino al 13 giugno per adeguarsi. È plausibile che le funzioni di prendere appunti di Assistant siano state basate sul sistema delle Azioni di conversazione. Tuttavia, queste non erano state esplicitamente menzionate nei piani di Google per l’eliminazione di tale sistema.

Pur a fronte di questi cambiamenti, molte delle app di terze parti per prendere appunti menzionate rimangono supportate da altri assistenti vocali come Siri e Amazon Alexa. Non si può fare a meno di chiedersi se Google rischi di penalizzare Assistant con questa mossa, potenzialmente rendendolo meno utile e invitando a contenziosi. Soltanto il tempo ci dirà se questa mossa si rivelerà un successo o un errore per Google.

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