Un’analisi dettagliata rivela le sorprendenti capacità del nuovo tracker di Samsung Galaxy SmartTag2, progettato per una localizzazione precisa e un’autonomia superiore.

L’evoluzione dei dispositivi di tracciamento continua senza sosta. La nuova stella in questo panorama è il Galaxy SmartTag2, la risposta di Samsung alla crescente necessità degli utenti di localizzare oggetti smarriti attraverso i loro dispositivi mobile. Grazie al canale YouTube di Ray J, ora abbiamo una visione chiara di ciò che alimenta questa piccola meraviglia tecnologica.

La sequenza di teardown presentata nel video mette in luce una serie di dettagli rivelatori sulle specifiche interne di questo smart tracker. Innanzitutto, il cuore pulsante del Galaxy SmartTag2 è rappresentato da una scheda logica di dimensioni ridottissime. Questa ospita un processore ATM3325-5LCAQK-SR di Atmosic, specializzato nella creazione di chip per la crescente industria dell’Internet of Things (IoT).

La peculiarità di questo processore risiede nella sua capacità di consumare energia in modo estremamente efficiente. Integrato con Bluetooth 5.3 LE, il chip opera in sinergia con un coprocessore ARM Cortex-M33F con TrustZone. Quest’ultimo è cruciale per garantire che i dati del tracker rimangano protetti, offrendo un’importante barriera in termini di sicurezza e privacy. Con 128 KB di RAM, 64 KB di ROM e 512 KB di NVM, la memoria del dispositivo sembra adeguata al suo compito.

Samsung ha compiuto sforzi considerevoli per ottimizzare l’efficienza energetica del Galaxy SmartTag2. Rispetto al modello precedente, il nuovo tracker promette una durata della batteria migliorata del 66%, che può raggiungere una sorprendente estensione del 133% in modalità di risparmio. Tutto ciò è alimentato da una batteria CR2032, una scelta abbastanza comune nel settore elettronico.

Uno degli aspetti più impressionanti del Galaxy SmartTag2 è senza dubbio la sua autonomia: con una stima di fino a 700 giorni, combina la tecnologia Bluetooth Low Energy (BLE) e UWB per consentire ai dispositivi compatibili di localizzare oggetti entro un raggio di 120 metri.

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