La serie Galaxy S25 potrebbe avere due versioni, una con Snapdragon 8 Gen 4 e l’altra con Exynos 2500 a 3 nm prodotto con un processo migliorato che potrebbe superare il rivale Qualcomm in termini di efficienza energetica.

Samsung ha deciso di adottare una strategia di lancio a doppio chipset per la prossima serie Galaxy S25. Secondo le indiscrezioni, alcune regioni riceveranno dispositivi equipaggiati con lo Snapdragon 8 Gen 4, mentre altre con Exynos 2500. Questo approccio potrebbe riflettere un tentativo da parte di Samsung di ottimizzare le prestazioni del dispositivo in base alle preferenze e alle condizioni di mercato locali.

L’Exynos 2400 ha già dimostrato il potenziale di Samsung nel migliorare le prestazioni del proprio SoC di punta. Con l’annuncio dell’Exynos 2500, l’azienda prevede di fare un ulteriore salto di qualità, sfruttando il processo a 3 nm di seconda generazione. Questa tecnologia avanzata potrebbe permettere al nuovo SoC di offrire un’efficienza energetica superiore rispetto al prossimo Snapdragon 8 Gen 4 di Qualcomm.

Alcune fonti, tra cui PandaFlash su X, hanno suggerito che l’Exynos 2500 potrebbe superare lo Snapdragon 8 Gen 4 in termini di prestazioni di CPU e GPU. Le capacità migliorate potrebbero derivare dall’uso del processo a 3 nm di seconda generazione, che consente al chip di raggiungere velocità di clock più elevate mantenendo un consumo energetico controllato. Si prevede anche l’adozione del Fan-out Wafer Level Packaging (FOWLP), una tecnologia che migliora la resistenza al calore e riduce le dimensioni, favorendo prestazioni superiori per periodi prolungati.

La strategia che prevede l’impiego di due chipset non è senza sfide. Exynos 2500 potrebbe offrire a Samsung l’opportunità di distinguersi per efficienza energetica, a condizione che l’azienda riesca a risolvere le questioni legate alla resa del suo processo a 3 nm. Storicamente, la resa della fonderia di Samsung per il nodo a 3 nm era del 20%, ma recentemente l’azienda ha migliorato significativamente questo parametro, sebbene rimanga inferiore ai progressi di TSMC. Un rendimento basso implica costi di produzione elevati per ogni wafer a 3 nm, influenzando il costo finale dell’Exynos 2500. In ogni caso, Samsung ha ancora alcuni mesi per affinare il processo prima di passare alla produzione di massa. Se l’azienda riuscirà a raggiungere una resa del 65%, potrebbe trovarsi in una posizione competitiva accettabile.

Ricordiamo che è importante trattare queste informazioni con cautela. Le performance effettive dell’Exynos 2500 saranno verificabili solo attraverso benchmark futuri.

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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.

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