Ricordate quando invecchiare o ringiovanire gli attori nei film era un’impresa titanica? La quantità di lavoro di post-produzione per ottenere risultati realistici era immensa, ma ora i ricercatori della Disney hanno rivelato FRAN, un nuovo strumento di intelligenza artificiale in grado di invecchiare o de-invecchiare in modo convincente un attore in una frazione di tempo.

In un documento accademico, i Disney Research Studios spiegano che FRAN (acronimo di face re-aging network) è una rete neurale che è stata addestrata utilizzando un ampio database contenente coppie di volti sintetici generati in modo casuale e di età diverse, evitando così di dover trovare migliaia di immagini di persone reali di età diverse (documentate) che ritraggono la stessa espressione facciale, la stessa posa, la stessa illuminazione e lo stesso sfondo. 

FRAN utilizza queste informazioni per formulare una previsione su quali aree del viso di una persona reale invecchierebbero e in che modo, per poi sovrapporre i nuovi dettagli – come l’aggiunta o la cancellazione di rughe e rughette – alle riprese video. Il risultato è quello che Disney Research Studios sostiene essere “il primo metodo pratico, completamente automatico e pronto per la produzione per il re-aging dei volti nelle immagini video”. Guardando gli esempi di video forniti da Disney, la tecnologia è decisamente superiore al filtro di invecchiamento di Snapchat.

Ci sono tuttavia alcune limitazioni e questo tipo di ricerca non è unica. Disney ha osservato nella sua ricerca che FRAN potrebbe essere inadatto per alterazioni significative come il re-invecchiamento a partire da età molto giovani e che l’ingrigimento dei capelli del cuoio capelluto non si riflette quando si invecchia un attore, in quanto non era presente nel set di dati utilizzato per addestrare lo strumento. Dato che il lavoro manuale dei VFX e persino l’applicazione pratica del trucco prostetico non hanno queste restrizioni, è improbabile che FRAN sostituisca molti lavori del settore per un bel po’.

Tuttavia, i risultati sono altrettanto buoni, se non migliori, degli esempi reali sullo schermo di qualche anno fa. Non c’è da stupirsi che la Disney abbia lavorato sull’automazione degli effetti visivi, visto che è uno dei nomi più importanti che ricrea o de-invecchia gli attori sul grande schermo. Personaggi del Marvel Cinematic Universe come Nick Fury (Samuel L. Jackson), Hank Pym (Michael Douglas) e Ego il pianeta vivente (Kurt Russell) sono stati tutti adattati visivamente negli ultimi anni, oltre a personaggi di Star Wars come Leia Organa (Carrie Fisher) e Wilhuff Tarkin (Peter Cushing).

Non è la prima volta che la Disney addestra un’intelligenza artificiale per alterare l’aspetto di una persona in un filmato, dato che il suo braccio di ricerca ha già rilasciato uno strumento di deepfake “foto-realistico” nel 2020. Anche Industrial Light & Magic (la società di effetti visivi della Disney) ha lavorato a sistemi per ridurre i VFX in post-produzione che vengono effettivamente utilizzati, come i giganteschi schermi video a LED alti 6 metri per The Mandalorian.

Nonostante i potenziali vantaggi per la cinematografia, non è chiaro se la Disney intenda rendere disponibile questa tecnologia al pubblico e c’è ancora un certo margine di miglioramento, quindi potrebbe passare del tempo prima di vedere questo livello di intricato lavoro sugli effetti visivi praticamente automatizzato nell’industria.

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