Il nuovo anno è appena iniziato e tutti guardano con fiducia alle nuove opportunità. Tuttavia, se analizziamo il tema della sicurezza, è già chiaro che il 2022 non porterà sollievo nel mondo delle minacce informatiche. L’imminente Data Privacy Day è volutamente fissato a inizio anno per creare consapevolezza sul tema della protezione dei dati.

A differenza degli anni precedenti, questa consapevolezza è fortemente cresciuta nella maggior parte delle aziende. Non solo, esigenze legali e regolamenti – ad esempio il GDPR – pongono requisiti sempre più elevati per la protezione dei dati sensibili. Allo stesso tempo, i cambiamenti nell’IT e nella vita lavorativa hanno spostato maggiormente l’attenzione su questo problema. Con la pandemia i lavoratori hanno iniziato a operare sempre più spesso da casa e questa condizione durerà per un periodo di tempo al momento non prevedibile. Questo ha portato a una crescita esponenziale del numero di endpoint sulle reti aziendali, che diventano di conseguenza più vulnerabili alle minacce esterne.

Le aziende nel frattempo si sono evolute, introducendo innovazioni e modelli di business basati sui dati, affidandosi sempre più a strategie e infrastrutture cloud ibride per far fronte agli elevati volumi di informazioni. Ad esempio, secondo IDC, il 67% dei workload aziendali viene eseguito su applicazioni cloud private e pubbliche e 451 Research sottolinea che circa il 57% delle organizzazioni sta puntando a integrare le proprie risorse locali con servizi cloud. L’80% delle aziende, inoltre, ha già in atto una strategia di cloud ibrido.

Alla luce di questi sviluppi, gestione coerente di dati, sicurezza e controllo rigoroso dei luoghi in cui vengono archiviate le informazioni sono aspetti più importanti che mai nel 2022. Sicurezza dei dati significa proteggerli secondo le norme applicabili. Le aziende che desiderano stabilire regole veramente efficaci per la sicurezza dei dati devono essere in grado di identificare quelli sensibili e unificarli rispetto a infrastrutture eterogenee interne, affrontando criminali informatici che potrebbero facilmente creare profili personali dettagliati utilizzando vari dati degli utenti – come il numero di casa o di scarpe – per i propri scopi.

Il modo migliore per contrastare queste attività è utilizzare sistemi automatizzati integrati in un data cloud enterprise. La protezione automatizzata dei dati al suo interno consente di usare strumenti analitici dove necessario e di definire regole per infrastruttura e analytics, nonché per l’accesso ai dati in una volta. Il tempo necessario per classificare i dati può essere significativamente ridotto, consentendo anche l’implementazione di efficaci regole di accesso. Questo assicura una buona governance dei dati e la migliore protezione possibile durante il loro intero ciclo di vita, anche a fronte di una loro crescita significativa che senza dubbio proseguirà anche dopo il 2022.

Articolo precedenteXiaomi MIX 5 Pro potrebbe sostituire Xiaomi 12 Ultra
Articolo successivoTunnelBear: la VPN per navigare nel web sicuri e anonimi